AGI - Si chiama “Objectif climat” ed è un progetto sperimentale che punta a ridurre l’impronta carbonica della filiera vitivinicola. Dalle lavorazioni in vigna fino alla consegna del vino, affrontando tutta la sequenza produttiva – vinificazione, confezionamento, logistica compresa e packaging incluso, che in genere oggi costituisce in sé con il 30-40% delle emissioni di carbonio.
Objectif climat nasce in Borgogna, rinomato territorio francese del vino, come progetto che comprende il Consorzio interprofessionale dei vini locali (Bivb) e la società Adelphe, che in Francia ha come obiettivo quello di ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi. L’intero progetto fa parte di quella strategia nazionale che mira a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, data limite di quella che è la strategia a lungo termine messa a punto dalla Commissione europea rispetto l’impatto climatico.
Sono tre in tutto le fasi su cui il progetto punta a svilupparsi: si va dall’analisi dei dati del bilancio carbonico dell’intera filiera produttiva di Borgogna alla definizione della strategia per la riduzione del carbonio lungo la catena, infine si opera per cercare di compensare le emissioni di gas serra che non sono del tutto eliminabili. Il tutto secondo una linea d’azione che dovrebbe ottenere la certificazione “Low carbon” del ministero della Transizione ecologica francese.
Tuttavia, negli ultimi quindici anni le regioni che producono il vino in Francia sono riuscite a migliorare l’aspetto della sostenibilità legato al conto carbonico, proprio grazie ad un robusto sforzo ambientale, anche se si è irrimediabilmente preso atto che le imprese in sé non hanno quelle capacità tecniche – ma soprattutto finanziarie – da consentire loro di raggiungere gli obiettivi strategia prefissati entro il 2050,
Da questo limite oggettivo nasce pertanto l’importanza di questo progetto che diventa “pilota” e strategico per tutta la filiera vitivinicola, ben oltre la Borgogna. Bibv con Adelphe punta perciò a realizzare un’azione che lo scopo di catturare la Co2 e favorire così la biodiversità in quelle aree in cui predomina la viticoltura. Con lo scopo di esportare e replicare lo stesso modello ovunque si coltivino viti e si produca vino.
“La transizione verso una società climaticamente neutra è sia una sfida urgente che un'opportunità per costruire un futuro migliore per tutti. Tutti i settori della società e dell'economia giocheranno un ruolo: dal settore energetico all'industria, alla mobilità, all'edilizia, all'agricoltura e alla silvicoltura. L'Ue può aprire la strada investendo in soluzioni tecnologiche realistiche, responsabilizzando i cittadini e allineando l'azione in settori chiave come la politica industriale, la finanza e la ricerca, garantendo nel contempo l'equità sociale per una transizione giusta”, si legge in una nota della Commissione europea.
Perché, alla fine, il punto è che il. Conto ambientale e sociale del cambiamento climatico si fa sempre più alto ed è pertanto inevitabile che si traduca anche in un conto economico che tutti i settori produttivi si troveranno prima o poi a dover saldare. E il m ondo del vino non fa eccezione.