AGI - L'andamento del conflitto in Ucraina ha spaventato le piazze finanziarie europee che chiudono in profondo rosso. Le forze militari russe hanno colpito la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, suscitando la condanna da tutto l'Occidente, che sta predisponendo nuove sanzioni. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha dichiarato che “sfortunatamente, tragicamente e orribilmente, tutto questo potrebbe non finire presto".
Così, mentre i carri armati russi si avvicinabno a Kiev, la borse europee sprofondano e bruciano nella seduta circa 400 miliardi di capitalizzazione.
A Francoforte il Dax ha perso il 4,41%, a Londra l'indice Ftse 100 il 3,59%, a Parigi il Cac il 4,97%. Peggio di tutti fa Milano dove l'Ftse Mib sprofonda del 6,24%, ai minimi da febbraio 2021, mandando in fumo oltre 35 miliardi di capitalizzazione.
Dall'inizio del conflitto tra Kiev e Mosca, Piazza Affari ha ceduto il 13%, dall'inizio dell'anno il 20%.
Pesanti le perdite del comparto bancario: Unicredit -14,6%, Intesa Sanpaolo -9,1%, Banco Bpm l'8,68%, Bper il 10,58%, Mediobanca l'8,40%.
In rosso anche Wall Street, registrando però cali più contenuti: al momento Il Dow Jones cede lo 0,93%, lo S&P l'1,17% e il Nasdaq l'1,74%.
L'intensificarsi del conflitto ha oscurato i dati sul mercato del lavoro Usa, che hanno mostrato un'accelerazione della crescita dell'occupazione il mese scorso, con il tasso di disoccupazione sceso al 3,8%, il più basso da febbraio 2020.
Anche sui mercati Usa perdono terreno i titoli finanziari, come Bank of America, dietro alla flessione dei rendimenti dei Treasury, mentre si rafforzano i titoli energetici, dal momento che i prezzi del greggio sono aumentati sulla scia delle sanzioni contro la Russia, uno dei principali produttori di petrolio. Al momento il Wti guadagna il 2,98% e il Brent il 2,77%. Continua a crescere il prezzo del gas, arrivato ora a 204 euro per Mwh, pari a +26,9%.
Sul fonte monetario l'euro scivola sul dollaro, ai minimi da maggio 2020, accusando una perdita di quasi l'1,5%.
La guerra rischia di avere effetti drammatici sulla crescita europea e precipitare l'Eurozona in stagflazione, con un andamento dell'economia stagnante o in calo e l'inflazione che corre a causa del rialzo dei prezzi delle materie prime. Il dollaro invece è stato rafforzato dal dato sull'occupazione Usa che avvicina ancora di più la prospettiva di un rialzo dei tassi da parte della Fed, a fronte di una Bce che potrebbe invece ritrovarsi con le mani legate. Resta infine sempre molto debole il rublo, seppur in risalita dai minimi storici toccati nei giorni scorsi.