AGI - “Sarà una Settimana della moda importante, con un ritorno a molte attività in presenza, tra eventi e fashion show e tantissime attività”. La Milano Fashion Week Women's Collection che prende il via dal 22 al 28 febbraio, “si preannuncia forte, eccezionale. C’è una energia pura che fa ben sperare”.
A fare questo pronostico all’AGI è il presidente della Camera nazionale della Moda italiana, Cnmi, Carlo Capasa. “Ci sono tanti brand che sono tornati a sfilare fisicamente e debutti importanti e tanti giovani” aggiunge. I numeri lo confermano: in programma ci sono 69 sfilate (2 doppie) di cui 60 fisiche e 9 digitali; 101 presentazioni, di cui 86 in presenza e 15 digitali; 8 presentazioni su appuntamento; 12 eventi per un totale di 190 appuntamenti di cui 165 dal vivo e 24 digitali.
Si torna a sfilare in presenza dunque e con un pubblico 'in carne e ossa' al gran completo. Sì perché finalmente è caduto l'obbligo delle limitazioni della capienza all'interno delle sale.
Questa edizione della Fashion Week milanese segnerà anche il ritorno in calendario di Gucci, sotto la direzione artistica di Alessandro Michele, Bottega Veneta sotto la guida del nuovo direttore creativo Matthieu Blazy e Trussardi rinnovato anche nel logo. Tornano a sfilare anche Diesel e Plein Sport.
Le novità includono anche l'inaugurazione di un nuovo Fashion Hub, all’interno dell’ADI Design Museum: uno spazio pensato per dare supporto ai giovani, ma anche per promuovere l’inclusività e la sostenibilità. Da non perdere, la performance di Noemi che canterà al Grand Hotel et de Milan per Cuoio di Toscana.
Tutto questo scivolare verso la normalità pre Covid è possibile grazie all’attuale situazione sanitaria che permette di avere una capienza piena alle sfilate (al 100%), e all’uso serio delle misure anti contagio, spiega Capasa. “Abbiamo criteri di sicurezza molto forti, mascherine FFp2 e controlli anche nel back stage. Li abbiamo sempre fatti in questi due anni, anche con il contributo di Ats. Questo ci dà la possibilità di accogliere tanta gente da tutto il mondo” aggiunge. Anche se è chiaro che per tornare ai numeri del pre pandemia ci vorrà ancora del tempo, perché ci sono paesi come la Cina che mancano all’appello, parte del Giappone e della Corea. Per contro “abbiamo tantissime richieste, dall’Europa agli Stati Uniti. C’è tanta partecipazione".
“Credo che arriveremo a una affluenza del 60-70% rispetto al periodo pre Covid, perché il 30-35% arrivava dal Far East. Mancherà quella parte”.
Il settore moda comunque è in ripresa. Nel 2021 abbiamo recuperato 16 dei 24 miliardi che avevamo perso. E nel 2022 speriamo di recuperare i restanti 8. Quindi i 2/3 sono stati recuperati e 1/3 è da recuperare".
"Siamo però molto preoccupati - aggiunge il presidente della Camera della Moda - per i rincari dell'energia e per quelli della logistica e delle materie prime. Sicuramente il settore è ancora in un momento di fragilità e ha bisogno di aiuto, di contributi".