AGI - Il rublo russo estende le perdite e continua a perdere terreno sul biglietto verde, scendendo ai minimi da 3 settimane.
La valuta russa a fine mattinata passa di mano di mano a 78,40 dollari in un commercio che resta incerto e volatile, con gli investitori che seguono passo dopo passo la crisi in Ucraina, cancellando i guadagni della scorsa sessione, mentre le azioni russe sono crollate perché i timori di un'imminente azione militare in Ucraina hanno superato le speranze che gli sforzi diplomatici avrebbero risolto la crisi.
A fine mattinata il rublo è in calo dell'1,5% contro il dollaro a 78,45, il valore più debole dal 27 gennaio, scivolando dai 76,1450 di inizio sessione.
La valuta russa perde l'1,6% sull'euro a 88,96, sempre ai minimi da fine gennaio. L'indice Moex della Borsa di Mosca crolla a -2,5% a quota 3.300 punti, estendendo le ampie perdite della scorsa settimana.
Il Cremlino ha affermato che non ci sono ancora piani concreti per un vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e quello Usa Joe Biden, ma che si potrebbe organizzare una chiamata o un incontro in qualsiasi momento, offrendo una possibile via d'uscita da una delle crisi europee più pericolose degli ultimi decenni.
Ma gli asset russi, molto sensibili a qualsiasi notizia che arrivi dall'Ucraina, si sono diretti verso il basso poiché la Gran Bretagna ha avvertito che un'invasione russa era altamente probabile e perché sono continuate le notizie di bombardamenti.
Mosca da parte sua ha ripetutamente negato di voler invadere il paese confinante.
"La settimana si apre nuovamente su fragili speranze sul fronte geopolitico", ha affermato Bcs Global Markets, indicando il possibile vertice Putin-Biden e un incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov previsto giovedì.
"Tutto sommato, la speranza è dura a morire, ma il rischio di conflitti persiste", ha aggiunto. I rendimenti delle obbligazioni Ofz a 10 anni sono balzati al 10,22%, il livello più alto da febbraio 2016.
Le obbligazioni in dollari sono state scambiate vicino al livello più basso da marzo 2020.