AGI - "L'impatto economico dell'attuale ondata di pandemia sembra essere meno dannoso per l'attività rispetto a quelli precedenti. Inoltre, le strozzature" nell'approvvigionamento di materie prime "persisteranno ancora per qualche tempo, ma ci sono segnali che potrebbero iniziare ad attenuarsi. Ciò consentirà all'economia di riprendersi con forza entro la fine dell'anno". Lo ha dichiarato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nell'audizione alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo.
"Rispetto alle nostre aspettative di dicembre - ha detto la numero uno dell'Eurotower - i rischi per le prospettive di inflazione sono orientati al rialzo, in particolare nel breve termine" e "tra poche settimane, le proiezioni degli esperti della Bce di marzo forniranno una valutazione aggiornata, tenendo conto dei dati più recenti".
"Negli ultimi 20 anni, la Bce ha assicurato la stabilità dei prezzi, con un tasso di inflazione medio dell'1,7 per cento dall'inizio del 1999. Siamo determinati a continuare a farlo". Christine Lagarde, presidente della Bce
Ciò, ha spiegato Lagarde, aiuterà il Consiglio direttivo "a valutare meglio le implicazioni delle cifre sorprendentemente elevate sull'inflazione di dicembre e gennaio per le prospettive a medio termine". "Dati recenti confermano che la crescita trimestrale è rallentata allo 0,3 per cento nell'ultimo trimestre del 2021, il che ha comunque consentito al Pil di riprendersi al livello pre-pandemia. La moderazione dello slancio di crescita è il risultato principalmente della rapida diffusione della variante Omicron".
Secondo la presidente della Bce, "le relative misure di contenimento hanno smorzato l'attività, in particolare nei servizi ai consumatori come viaggi, turismo, ospitalità e intrattenimento, ha aggiunto.