AGI - "Sono soddisfatto per la firma di Arvedi che così acquisisce la Acciai speciali di Terni". Così il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, in merito all'acquisizione delle acciaierie di Terni da parte del gruppo Arvedi.
"Questo accordo rappresenta un tassello importante per il polo siderurgico italiano - ha aggiunto il ministro - un progetto che il governo sta monitorando e seguendo fin dall’inizio con attenzione e discrezione puntando a favorire in un settore strategico la competitività e sostenibilità ambientale attraverso investimenti in tecnologie innovative, ricerca e sviluppo conservando la massima attenzione alla salvaguardia dei posti di lavoro”.
Arvedi, investiremo per realtà competitiva e sostenibile
"Da adesso sono al servizio del Gruppo Acciai Speciali Terni con l'impegno di renderlo una realtà industriale competitiva e ambientalmente sostenibile, attraverso investimenti in impianti e in ricerca e sviluppo, contando sul vostro impegno che so essere sempre stato profuso senza risparmio a beneficio della nostra azienda, con la quale il vostro legame è profondo". Lo scrive il neopresidente di Ast, Giovanni Arvedi, in una lettera ai dipendenti.
Il Gruppo Ast, prosegue Arvedi, "entra a fare parte del Gruppo Arvedi, attivo nella produzione e nella lavorazione di acciaio al carbonio e inossidabile, con oltre 4,5 milioni di tonnellate di prodotti siderurgici e 4300 dipendenti. Con questa operazione rafforzeremo la nostra struttura industriale diventando uno dei principali gruppi siderurgici europei, caratterizzato da un ampio mix produttivo, impianti all'avanguardia, tecnologie innovative e, soprattutto, una profonda cultura aziendale fondata sul rispetto dell'Uomo e dell'ambiente. Il mio intendimento e' di incontrarvi presto, secondo le modalità che le restrizioni Covid renderanno possibili, e presentarvi il Piano industriale, il Piano Ambientale ed il Piano Sociale che stiamo predisponendo e che conto di integrare con i vostri contributi", aggiunge il nuovo proprietario di Ast.
"Questa lettera", sottolinea Arvedi, "è il primo atto che compio quale azionista di questa storica azienda, della quale da oggi assumo l'incarico di Presidente. Mi rivolgo a voi con sincera emozione, grande motivazione e spirito di servizio. Nei miei oltre sessanta anni di carriera imprenditoriale, iniziata da un prato verde in una zona depressa della provincia di Cremona, ho sempre cercato di servire le aziende che ho fondato e condotto, con il supporto di preziosi collaboratori e straordinari dipendenti, affinché potessero crescere e svilupparsi, generare lavoro, bene prezioso che conferisce dignita' alla Persona".
Ast Terni, 136 anni di storia e 2.400 dipendenti
Acciai speciali Terni nasce nel 1884 con il nome di Società degli altiforni, fonderie e acciaierie di Terni che mantenne fino al 1922, quando divenne Terni società per l'industria e l'elettricità.
Nel 1984 nasce la Terni acciai speciali che viene ribattezzata ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni nel 1994, quando il controllo viene assunto dal gruppo tedesco. L'atto fondativo della Saffat risale per l'esattezza al 10 marzo 1884.
La costruzione dello stabilimento, all'epoca il più grande complesso industriale dell'Italia unita, iniziò poco dopo con il supporto delle maestranze dell'acciaieria francese Schneider e con lo smantellamento e il trasferimento delle ferriere di Mongiana. L'impianto fu completato in due anni e nel 1889 la produzione di acciaio della società costituiva la metà di quella nazionale.
Attualmente il core business è costituito dai laminati piani in acciaio inossidabile, per i quali Ast è market leader in Italia.
È inoltre fra i più grandi produttori di acciaio inox nel mondo. Gli impianti, sono concentrati a Terni, occupano un'area di oltre 1,5 milioni di metri quadrati e coprono per intero il ciclo di fabbricazione a partire dalla fusione.
I forni elettrici dell'impianto sono impiegati per produrre circa 1.000.000 di tonnellate di acciai speciali l'anno. Ast occupa direttamente più di 2.400 persone, mentre altre centinaia sono i lavoratori coinvolti nei servizi e nell'indotto.
Indissolubilmente legata al territorio umbro, i 630 milioni di euro investiti dall'azienda negli ultimi dieci anni rappresentano il 10% del Pil della Regione.