AGI - È stato positivo il mese di novembre scorso per quanto riguarda il mercato del lavoro: si sono registrati 64 mila posti di lavoro in più rispetto ad ottobre e 700 mila da gennaio 2021. Lo registra l'Istat.
Tra settembre-ottobre e novembre, rileva l'istituto di statistica, si registra un aumento di quasi 200 mila occupati.
Rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020), il numero di occupati è ancora inferiore di 115 mila unità, ma il tasso di occupazione, pari al 58,9%, è superiore di 0,2 punti, quello di disoccupazione è sceso dal 9,7% al 9,2% e il tasso di inattività, al 35,0%, è ancora superiore di 0,2 punti.
Più occupati grazie a contratti a termine e autonomi
A novembre, la crescita congiunturale degli occupati è il risultato dell'aumento dei dipendenti a termine e autonomi (rispettivamente +0,6% e +1,3%) e della diminuzione dei dipendenti permanenti (-0,1%).
Nell'arco dei dodici mesi l'occupazione risulta in crescita grazie all'aumento dei dipendenti permanenti (+0,3%) e soprattutto di quelli a termine (+17,0%); più contenuto l'aumento degli autonomi (+0,1% pari a +4mila)
Sempre a novembre, la crescita dell'occupazione (+0,3%) ha riguardato uomini e donne, dipendenti a termine e autonomi, persone tra i 25-34 anni e ultra 50enni.
Confrontando il trimestre settembre-novembre 2021 con quello precedente (giugno-agosto), si osserva un livello di occupazione più elevato dello 0,3%, con un aumento di 70mila unità.
La crescita dell'occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla sostanziale stabilità del numero di persone in cerca di occupazione e alla diminuzione di quello degli inattivi (-0,8%, pari a -110mila unità).
Tra ottobre e novembre 2021, il tasso di occupazione cresce soprattutto tra i 50-64enni, tra i quali si associa alla diminuzione sia della disoccupazione sia dell'inattività; anche tra i 25-34enni si osserva un andamento simile sebbene meno accentuato (l'inattività è stabile).
Tra i più giovani (15-24) e i 35-49 enni si osserva invece un leggero calo dell'occupazione, che, nel primo caso, si associa alla diminuzione della disoccupazione e all'aumento dell'inattivita' e, nel secondo, all'aumento della disoccupazione e al calo dell'inattività.
Su base annua, l'andamento è invece lo stesso per tutte le classi di età: aumenta il tasso di occupazione e diminuiscono quelli di inattività e di disoccupazione.
Oltre 23 milioni di occupati, prima volta da inizio pandemia
In Italia ci sono oltre 23 milioni di occupati, per l'esattezza 23.059. È la prima volta dall'inizio della pandemia che si supera questo livello: dalle tabelle dell'Istat, infatti, emerge che a febbraio 2020 erano 23.174 ma poi progressivamente questo numero è andato scemando. A marzo 2020, gli occupati erano diminuiti a 22.826 unità, ad aprile a 22.506 unità.
In tutti i mesi successivi, si sono tenuti sempre sotto il livello di 23 milioni: una soglia oltrepassata solo a nvoembre.