AGI - La storia dei sindacati confederali è un ripetersi di rotture e riavvicinamenti. La prima cesura è quella su cui nasce la Cisl: nel 1948, dopo l'attentato al segretario del Partito Comunista Palmiro Togliatti, viene proclamato lo sciopero generale a cui non aderisce la corrente democristiana che fonderà poi la Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori.
Ieri l'ultimo strappo: Cgil e Uil hanno deciso contro il volere della Cisl lo sciopero generale il 16 dicembre per protesta nei confronti della manovra del governo Draghi. L'ultimo sciopero generale unitario di Cgil, Cisl e Uil risale a novembre 2013 contro la legge di stabilità del governo Letta.
Ma prima vi erano state le 3 ore di sciopero contro la legge Fornero nel dicembre 2011. Adesso la Cgil di Maurizio Landini e la Uil di PierPaolo Bombardieri hanno deciso la forma di protesta estrema: la Cisl di Luigi Sbarra non ha aderito ritenendo sbagliato radicalizzare il conflitto in un momento tanto delicato per il Paese.
Il precedente è del dicembre 2014: le organizzazioni guidate allora da Susanna Camusso e Carmelo Barbagallo avevano insieme chiamato i lavoratori ad incrociare le braccia contro il jobs act e la legge di stabilita' del governo Renzi: la Cisl di Annamaria Furlan aveva preferito organizzare delle manifestazioni. Una rottura dell'unità sindacale ricomposta con la grande manifestazione unitaria del gennaio 2019 a piazza san Giovanni a Roma, con ancora Furlan e Barbagallo ma Landini a capo della Cgil.
Negli anni 2000 si conta più di uno sciopero generale unitario contro i governi Berlusconi ma avvengono anche spaccature consumate però diversamente: Cisl e Uil da una parte e il sindacato di Corso Italia dall'altra. Nel 2002 la rottura avviene sul Patto per l'Italia firmato da Luigi Angeletti e Savino Pezzotta con Berlusconi. Sergio Cofferati risponde con l'oceanica manifestazione per la difesa dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
Anche il segretario successivo, Guglielmo Epifani proclama per la sola Cgil uno sciopero generale nel 2008 contro le scelte del governo Berlusconi a cui non aderiscono le confederazioni guidate a Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Tornando indietro nel tempo, la divaricazione più drammatica fu quella dell'84, con l'accordo di San Valentino sulla scala mobile del governo Craxi, fimrato da Cisl e Uil e non dalla Cgil, che scelse la strada del referendum.