AGI - Luigi Gubitosi si è dimesso da amministratore delegato di Tim. A quanto si apprende le deleghe passeranno al presidente Salvatore Rossi.
Il numero uno di Tim Brasil Pietro Labriola è stato nominato direttore generale del gruppo.
"Esprimo a titolo personale e del Consiglio tutto, grande soddisfazione per la nomina di Pietro Labriola a nuovo Direttore Generale di Tim. Questa nomina mostra ancora una volta il valore del management della società e la capacità di valorizzare competenze, merito e innovazione". Lo ha affermato il presidente di Tim, Salvatore Rossi, commentando in una nota la nomina di Labriola.
Tim, con nuovo assetto 'guida coesa, gruppo pienamente operativo'
Il nuovo assetto di vertice di Tim "garantisce da subito, nell'interesse di tutti gli stakeholder,la piena operativita' del Gruppo. Assicura, inoltre, in una fase cosi' articolata una guida coesa, salda e determinata nella piena valorizzazione delle capacita' operative della societa' e del posizionamento sul mercato, nel rispetto del ruolo di tutti gli azionisti e degli altri stakeholder coinvolti". Lo afferma la nota diramata al termine del cda che ha deciso la nomina di Pietro Labriola a direttore generale, assegnando anche alcune deleghe al presidente Salvatore Rossi.
"La soluzione di governance individuata - continua - costituisce un passo essenziale del processo di CEO Succession Planning, sul quale continua l'impegno del Consiglio nel suo insieme e, in particolare, del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, assistito dall'advisor Spencer Stuart. Impegno teso a definire una leadership esecutiva di medio termine della societa' stabile e duratura, che tenga conto dell'evoluzione dell'assetto societario complessivo di TIM e del relativo perimetro di attivita'".
Per agevolare i processi interni il cda ha inoltre deliberato di dotarsi di un Lead Independent Director, con le attribuzioni previste dal Codice di corporate governance di Borsa Italiana, chiamando ad assumere la carica la Consigliera Paola Sapienza.
Gubitosi tre anni alla guida di Tim
È durata tre anni e pochi giorni l'avventura di Luigi Gubitosi al timone di Telecom Italia.
Il manager napoletano era entrato nel cda del gruppo di tlc nel maggio 2018, nominato su indicazione di Elliott, il fondo Usa che si contrappose al tempo a Vivendi; era poi stato nominato amministratore delegeato e direttore generale il 18 novembre dello stesso anno, in sostituzione di Amos Genish, il dirigente israeliano che era stato sfiduciato pochi giorni prima.
Un caso che presenta una certa assonanza con quello attuale, visto che allora le deleghe furono assegnate in via provvisoria al presidente Fulvio Conti.
La nomina di Gubitosi venne salutata in Borsa con un rialzo del titolo Tim, salito del 3,9%, nella convinzione che con il nuovo a.d. si arrivi allo scorporo della rete.
Una speranza che rimarrà però illusoria. In realtà Gubitosi non riesce a interrompere il declino del titolo sul mercato azionario, tanto che nei due anni successivi la quotazione subisce un taglio di quasi il 50%, arrivando al minimo di 0,2852 euro due anni dopo, il 29 ottobre 2020.
Dopo una ripresa fino a 0,46 euro c'è una nuova caduta, fino agli 0,31 euro di pochi giorni fa, prima dell'accelerata frutto dell'offerta di Kkr che fissa un prezzo indicativo di 0,505 euro.
Il primo bilancio opera di Gubitosi, nel 2019, era comunque stato promettente, con un utile netto pari a 1,3 miliardi, il ritorno al dividendo e il calo di 1,4 miliardi nell'indebitamento finanziario netto. Il dato di 1,3 miliardi viene confermato anche nel 2020.
In realtà a preoccupare è il continuo calo dei ricavi, scesi dai 19,1 miliardi del 2018, a 17,9 miliardi nel 2019, a 15,8 miliardi nel 2020. Nei primi 9 mesi del 2021 nuova frenata, a 11,6 miliardi (-2,2% sullo stesso periodo 2020).
Prima di Tim Gubitosi era stato in Fiat con vari incarichi tra cui quello di direttore finanziario, poi in Wind come direttore finanziario e a.d.. È stato inoltre per tre anni direttore generale Rai e per un anno commissario straordinario di Alitalia.
Labriola nuovo dg, da 20 anni all'interno del gruppo
Pietro Labriola, nuovo direttore generale di Tim, vanta un'esperienza professionale tutta spesa all'interno del settore delle telecomunicazioni. Negli ultimi 20 anni ha operato all'interno del Gruppo Tim in ruoli diversificati di crescente responsabilita' fino ad assumere la guida complessiva delle attività del Gruppo in Brasile.
"L'assoluta internazionalità - afferma una nota - e la riconoscibilità come uno dei maggiori esperti delle tematiche relative al mondo delle telecomunicazioni e all'innovazione
caratterizzano il suo profilo".
Labriola ha iniziato la carriera nel 1993 in France Telecom, dove è assistente all'a.d. nella sede di Milano. Passa poi a Cable & Wireless come direttore marketing, quindi in Infostrada. Dopo un'esperienza in Boston Consulting Group torna in Infostrada come direttore marketing, quindi nel 2001 entra nel gruppo Telecom, con incarichi di crescente importanza.
Nel 2009 è direttore della Business Unit per il segmento aziende per i servizi di telefonia fissa, nel 2013 gli viene affidato il coordinamento del Progetto di societarizzazione della Rete. Nel 2015 diventa Coo di Tim Brasil e nel 2019 assume la carica di Ceo.
Salvini, bene via Gubitosi, avanti in interesse nazionale
"Bene l'abbandono delle deleghe da parte di Gubitosi, impensabile che andasse avanti nonostante risultati negativi e previsioni non mantenute". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
"Ora avanti nel nome della tutela dell'interesse nazionale: nessuna svendita di pezzi di azienda, tutela della rete pubblica, salvaguardia di investimenti e occupazione, no al cedimento a interessi finanziari stranieri. Mercoledi' incontrero' tutte le sigle sindacali. Intanto Consob vigili sull'andamento del titolo, su acquisti, vendite e speculazioni".