AGI - Tim brilla a Piazza Affari e segna un rialzo del 26,9% a 0,43 euro dopo l'accelerazione del fine settimana durante il quale è arrivata sul tavolo del cda una proposta "amichevole" d'acquisto da parte di Kkr, il fondo infrastrutturale americano con il quale è già stata avviata una collaborazione in FiberCop, la società dell'ultimo miglio di rete dell'ex monopolista.
Kkr ha messo in campo una proposta da 0,505 euro per azione, per quanto ancora in fase istruttoria.
E il mercato premia l'Opa, con il titolo di Tim che balza dopo che in avvio di seduta, con un guadagno teorico del 31%, non era riiuscito a fare prezzo.
Dopo l'intensa giornata di ieri per Tim, Hsbc alza il suo giudizio e consiglia di comprare, aggiornando Tim a un rating 'Buy', dal precedente 'Reduce'.
Per gli analisti di Hscb,la mossa di Kkr ora richiede alle parti coinvolte di "mostrare le proprie carte": l'approccio del fondo statunitense arriva dopo mesi di incertezza operativa e strategica che "ha colpito la performance di Telecom Italia (operativa, finanziaria e come titolo)".
Il percorso verso l'offerta formale "potrebbe non essere certo, né veloce, ma pensiamo che l'offerta sia articolata e credibile e dovrebbe innescare le reazioni delle parti interessate e delle controparti. Vivendi, la cui quota del 23,9% in Tim è stata costruita a un prezzo medio che stimiamo essere sopra 1 euro per azione, potrebbe non necessariamente trovare l'offerta attraente.
E potrebbe dover decidere se sostenere il piano di Kkr o di opporvisi; in quest'ultimo caso, Vivendi dovrà devono presentare un piano alternativo (ad esempio una diversa soluzione strategica o anche un controricorso)".
Per gli analisti di Ubs, è vero che "alcune condizioni devono essere soddisfatte e alcuni ostacoli superati", ma comunque l'offerta di Kkr "sembra avere solide basi".
Inoltre, anche se non escludono "che alcuni partiti politici possano opporsi alla transazione" sottolineando che "il governo Draghi ha una forte cultura di mercato" e intravedono "un terreno comune tra Governo e Kkr sul fronte dell'accesso alla rete fissa". Per questo, anche Ubs sta rivedendo le stime per Tim.
Gli esperti di Jefferies vedono da parte loro incoraggiante la risposta del Governo italiano, risposta che probabilmente "riflette i timori sulla capacità di Tim di sviluppare i Piani in ambito FTTP". I potenziali ostacoli individuati dagli analisti sono legati alla competizione (l'influenza di Cdp su due reti fisse) e a Vivendi (visto il prezzo di carico a 1,07 euro, svalutato a 0,83 euro).
Jefferies inoltre segnala che se togliamo dall'EV di Tim, la valutazione di FiberCop e gli attuali valori di mercato di Tim Brasil e Inwit, "gli asset residui trattano a 5,9 volte il rapporto Ev/Fcf operativo.
La media di settore invece si attesta a 13,4 euro". Tuttavia, "fondamentale per qualsiasi re-rating di Tim è la quantità di debito che potrebbe essere caricato in caso di eventuale scorporo della rete fissa, e questo potrebbe essere rafforzato dall'inclusione
degli asset di rete primari".