AGI - L'economia tedesca è in affanno a causa della mancanza di beni e manodopera e delle nuove restrizioni volte a combattere la pandemia, mettendo fine al suo recente boom. Lo ha detto la banca centrale tedesca.
Secondo la Bundesbank, l'inflazione nella più grande economia europea è probabile che rimanga ben al di sopra del 3% per un po' di tempo e che nelle prossime trattative bisognerebbe dare priorità agli aumenti dei salari.
L'economia sembrava in ripresa nella prima metà dell'anno ma poi rallentato per le interruzioni di fornitura e anche per la mancanza di manodopera.
Secondo la Bundesbank, si tratta di "un segnale inquietante per l'economia globale", data la posizione cruciale della Germania nelle catene di approvvigionamento globale e il suo ruolo come motore di crescita dell'Europa.
Sempre secondo la Bundesbank, l'inflazione in Germania potrebbe arrivare appena sotto il 6% questo mese, prima di diminuire l'anno prossimo, quando interverranno il taglio dell'IVA del 2020 e altri fattori temporanei.
Tuttavia, la banca centrale tedesca vede i prezzi al consumo crescere ben oltre il 3% per un lungo periodo, con l'inflazione di base - che esclude l'energia e il cibo - sostanzialmente sopra il 2%.
Le condizioni macroeconomiche inoltre dovrebbero puntare, secondo la banca centrale, anche ad aumenti salariali più forti per i contratti collettivi da rinnovare nel prossimo futuro.
La Bundesbank ha ricordato la posizione della Bce secondo cui l'attuale impennata dell'inflazione è temporanea e non dovrebbe essere affrontata con una stretta della sua politica monetaria. Non al momento.