AGI - Nel 2022 sono 16.800 le persone che andranno in pensione con quota 102, ovvero con 64 di età e 38 di contributi. È la platea stimata dalla relazione tecnica che accompagna la legge di bilancio. I tecnici stimano che le nuove pensioni l'anno prossimo saranno 16.800 e quantificano un costo di 175,7 milioni di euro per il 2022 che andrà via via esaurendosi nel 2026, con un picco di 679,3 milioni nel 2023.
L'assegno medio per la platea dei potenziali lavoratori in uscita è di 26.000 euro. Il costo della misura, spiega la relazione tecnica, è quantificato "sulla base della stima dei potenziali soggetti interessati, di una distribuzione comunque prudenziale delle adesioni e degli accessi al pensionamento, di un importo medio annuo di pensione pari a circa 26 mila euro che tengono conto anche degli oneri per anticipo del Tfr per i lavoratori dipendenti del settore privato per le aziende sopra i 50 dipendenti per i quali la prestazione è a carico della finanza pubblica". In totale la spesa della misura dal 2022 al 2026 ammonta a oltre 1,7 miliardi.
Quasi 30 mila lavoratrici per Opzione Donna
Sono 29.500 le lavoratrici che maturano i requisiti anagrafici e contributivi minimi dal primo gennaio al 31 dicembre 2021 per accedere a Opzione donna, che consente di andare in pensione con 58 anni di età (59 per le autonome) e almeno 35 anni di contributi. Ma la platea potenziale di lavoratrici interessate è stimata in sole 17.000.
Nel dettaglio, secondo le stime dei tecnici del governo, a maturare i requisiti quest'anno sono 17.000 lavoratrici dipendenti del settore privato, 5.000 statali e 7.500 lavoratrici autonome. L'importo medio dell'assegno mensile è stimato in 1.100 euro per una lavoratrice del settore privato, 1.250 euro per le dipendenti del settore pubblico e 810 euro per le autonome.