AGI - Che siano “naturalmente” connessi a Internet o che lo siano attraverso dispositivi esterni, la sostanza cambia ma non di molto: tra piccolo schermo e Internet il rapporto non è mai stato così stretto.
Già, ma come siamo messi in Italia? E nel mondo? A settembre 2021 il numero dei televisori connessi alla rete in Italia ha raggiunto quota 15 milioni di pezzi, due terzi dei quali sono appunto Smart TV, mentre negli altri casi la connessione viene fornita attraverso chiavette, dispositivi esterni e console.
Ad oggi in Italia sono 12 milioni le famiglie con Smart Tv connesse, che diventeranno secondo le previsioni 13,5 milioni nel 2024. L'Italia oggi poi è al quarto posto in questa classifica, preceduta da Germania (32 milioni di famiglie), Gran Bretagna (17,5 milioni) e Francia (16 milioni).
I numeri sono quelli emersi nel corso di “Media del domani: tecnologia, contenuti e consumo”, conferenza annuale di HD Forum Italia, l’organismo di filiera che riunisce venticinque aziende leader nel settore dell'audiovisivo e delle telecomunicazioni.
Tema della giornata? Le nuove tecnologie che le aziende stanno sviluppando per la televisione via Internet. Non solo. Sul tavolo anche il rapporto con chi fornisce i contenuti per le tv connesse, gli Over-the-top (anche noti con l’acronimo di OTT): i giganti dello streaming, Netflix in testa.
42 milioni di tv tradizionali
Per centrare le dinamiche di crescita delle smart tv possono aiutare i numeri del terzo rapporto Auditel-CENSIS, relativo al 2020.
Secondo lo studio, le tv tradizionali in Italia sono 42 milioni e 700.000. Le smart tv nel 2020 erano 10 milioni, di cui 7 milioni e 700.000 effettivamente collegate ad internet (+61,8% rispetto al 2018).
Se alle smart tv si aggiungono i dispositivi esterni che permettono di collegarsi ad Internet, si arrivava ad un totale di 10 milioni e 400.000 apparecchi collegati al web (+61,0% rispetto al 2018), per un totale di oltre 8 milioni e 300.000 famiglie effettivamente collegate.
Intelligenza cognitiva e tv su misura
E il futuro? Dove stanno andando le smart tv? L'orizzonte sembra essere «quello dell’Intelligenza Cognitiva - ha spiegato il presidente di HD Forum Italia Manlio Benito Mari - la capacità di emulare l'essere umano nella percezione delle immagini e dell'audio per favorire l’immersività e un’esperienza sempre più personalizzata e personalizzabile».
Smart tv punto di convergenza fra tecnologie
Dunque cresce il numero delle tv intelligenti, ma perché? "La smart tv - ha aggiunto Mari - diventa il punto di convergenza". I confini tra le diverse tecnologie, il digitale terrestre, come il satellite, "sono diventati liquidi" e convergono nella smart tv "che diventano terminale e interfaccia utente", "in grado di integrare in modo trasparente le diverse esigenze dell'utente stesso": il digitale terrestre, come il satellite, come anche Internet.
L'impatto delle piattaforme di streaming
"La novità più importante nel settore televisivo dell'ultimo periodo è connessa al sempre diverso utilizzo di Internet nella distribuzione tv, dove la piattaforma OTT costituisce uno degli scenari evoluti di maggior impatto sul modello organizzativo e di business del mondo broadcast e dei manufacturer» ha detto il presidente di HD Forum Italia Manlio Benito Mari.
Integrazione
Agli italiani insomma piace la smart tv e la scelgono con sempre maggiore frequenza. «Queste tv offrono un'integrazione, anche grazie alle app, a 360 gradi» ha detto sempre Mari.
Le soluzioni innovative di Mediaset
Mediaset ha presentato nel corso della giornata in anteprima un prototipo del cosiddetto “DVB-I”, il nuovo standard dell’European Telecommunications Standards Institute (ETSI) per la distribuzione di servizi audiovisivi via internet, in grado di poter essere fruiti dall'utente mediante ricevitori quali tv connessi o dispositivi mobili (tablet e smartphone) con la stessa facilità e in modo indistinguibile dai servizi tradizionali ricevuti dalle reti broadcast
Il servizio di mainstreaming
MainStreaming, provider che abilita broadcaster, media e aziende a trasmettere contenuti Live e On Demand, ha portato all'evento la sua “intelligent Media Delivery Platform” (iMDP), servizio di distribuzione in streaming progettato per fornire scalabilità, controllo e trasparenza di tutte le fasi operative, dall'acquisizione dei contenuti alla codifica, distribuendo i contenuti attraverso nodi dedicati o condivisi della rete EDGE, presenti presso Internet Exchange, Internet Service Provider e fornitori di telecomunicazioni.
Il cloud di Lutech
Lutech, azienda italiana specializzata nel settore ICT, ha mostrato inoltre come sia possibile creare nuovi canali in live streaming utilizzando il cloud e i flussi di lavoro gestiti: dall'acquisizione dei contenuti attraverso il playout e lo streaming fino al dispositivo dell'utente finale, questa nuova soluzione offre una latenza che corrisponde ai canali di trasmissione tradizionali.