AGI - Nel rincorrersi delle voci è stato alla fine il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, a confermare che Intel potrebbe scegliere l'Italia per un nuovo impianto di assemblaggio di microchip. "La trattativa c'è, ci sono stati una serie di incontri, ma credo che sarebbe stato meglio se queste voci non fossero uscite. La riservatezza aiuta in questi casi", ha detto il responsabile del dicastero di via Veneto nel corso della sua visita negli Stati Uniti.
Secondo la Reuters, che per prima ha raccolto l'indiscrezione, l'investimento, con una quota di contributo pubblico, ammonterebbe ad almeno 4 miliardi di euro, che potrebbero però raddoppiare sulla base delle dimensioni che assumerà la presenza di Intel in Europa. La produzione vera e propria dei componenti sarà concentrata in Germania, con ogni probabilità a Dresda. Per la locazione dell'impianto italiano sarebbero invece in corsa Mirafiori o Catania, dove già opera StMicroelectronics. La fabbrica italiana potrebbe dare lavoro diretto a oltre 1.000 persone. E il governo starebbe cercando di convincere Intel proponendo agevolazioni sul costo dell'energia e su quello del lavoro. L'obiettivo sarebbe chiudere l'intesa entro fine anno.
E l'ipotesi Moderna
Ma non c'è solo Intel sull'agenda di Giorgetti. Nel corso della sua visita di ieri agli stabilimenti Moderna di Boston, il ministro ha parlato anche con l'azienda biotecnologica della possibilità di aprire una catena di produzione in Italia. "Abbiamo fatto questi incontri nella sede di Moderna c'è questo interesse che conferma la nostra credibilità, da parte nostra però non c'è solo l'obiettivo di avere una fabbrica che produce il farmaco, ma di avviare un processo di ricerca e sviluppo", ha spiegato.
Secondo Giorgetti, "ci sono aspettative importanti nei confronti dell'Italia" e "c'è uno sforzo importante, anche del governo, di ricostruzione infrastrutturale che comprende le sfere etica e culturale.
Ricerca, tecnologie e cultura sono sfide che dobbiamo provare a vincere", ha osservato. "Se Moderna, per fare un nome, o se Intel, per farne un altro, decidono o decidessero di localizzare in Italia lo fanno semplicemente perchè ritengono che vi possa essere un ecosistema in grado di produrre continuamente innovazione".