AGI - A pochi giorni dall'avvio del meeting autunnale, al Fondo Monetario Internazionale scoppia il 'caso' Georgieva. Il comitato esecutivo del Fmi voterà "molto presto" se mantenere o meno al suo posto la direttrice, accusata di aver manipolato i dati di un rapporto per favorire la Cina, quando era a capo della Banca Mondiale.
Al termine della riunione il Consiglio del Fondo monetario internazionale ha parlato di "significativi progressi" nella comprensione della questione, ma ha anche detto di voler "cercare ulteriori dettagli per arrivare molto presto a una conclusione".
Il Consiglio potrebbe riunirsi nuovamente oggi, e da quello che emerge, Georgieva avrebbe ricevuto il sostegno della Francia e più in generale dei paesi membri dell'Europa. Gli Stati Uniti, primo contributore del Fmi, finora non hanno lasciato filtrare la loro posizione. Il tempo stringe, visto che lunedì prossimo Fmi e Banca mondiale inizieranno i loro meeting autunnali.
"Attualmente è in corso una valutazione con il Consiglio di amministrazione del Fmi. Il Tesoro ha chiesto di avere un resoconto completo e corretto di tutti i fatti", ha detto all'Afp Alexandra LaManna, portavoce del Tesoro degli Stati Uniti. "La nostra responsabilità principale è preservare l'integrità delle istituzioni finanziarie internazionali", ha aggiunto.
La questione se Georgieva, 68 anni, possa restare a capo dell'istituzione è stata sollevata dopo la pubblicazione, a metà settembre, delle conclusioni di un'indagine da parte dello studio legale WilmerHale, effettuata su richiesta del comitato etico della Banca Mondiale.
L'indagine ha rivelato irregolarità nella redazione delle edizioni 2018 e 2020 del rapporto "Doing Business" della Banca Mondiale. I suoi autori hanno accusato Kristalina Georgieva di aver esercitato pressioni per agevolare la Cina e farle ottenere una classifica più favorevole. Georgieva, economista, nega categoricamente le accuse a suo carico.
"Ho risposto a tutte le domande che mi sono state poste e rimango a disposizione del Consiglio di amministrazione affinché concluda le valutazioni il prima possibile in modo che poi tutti noi possiamo concentrarci sul lavoro da fare". Georgieva, mercoledì scorso, commentava così la vicenda rispondendo al board del Fmi.
Il rapporto a mio carico, ha detto, "non descrive le mie azioni né riflette adeguatamente chi sono o come mi sono comportata nella mia lunga carriera professionale", si è difesa chiedendo "una rapida conclusione" per preservare la solidità delle istituzioni. Georgieva ha assunto la guida del Fondo il primo ottobre 2019 per sostituire Christine Lagarde che era stata nominata alla Banca centrale europea.