AGI - Dalle discariche alle passerelle. Gli scarti della lavorazione del sughero diventano cuoio vegetale, un bio-materiale che guarda al mercato fashion restando ben radicato alla Sardegna e alle sue tradizioni. È questa la sfida di Lebiu, startup con sede a Calangianus (Sassari), che propone prodotti ecosostenibili dell'inquinante industria della moda.
Lebiu propone un materiale vegano e amico dell'ambiente che segue i valori della sostenibilità, dello sviluppo dell'economia rurale e del mantenimento del patrimonio culturale isolano.
L’impresa è stata fondata nel 2020 dai giovani Alessandro Sestini e Fabio Molinas: il primo è consulente aziendale e informatico che ha già dato vita a startup di successo mentre il secondo è un industrial designer che ha lavorato tra Milano e Madrid. Dall'incontro delle loro competenze è nata Lebiu che di recente ha vinto il bando Voucher Startup di Sardegna Ricerche, l'agenzia regionale che sostiene le imprese più innovative e con elevato potenziale di crescita.
Un progetto che guarda al futuro senza dimenticare il passato: il sughero utilizzato dall'azienda arriva dagli scarti della lavorazione dei tappi, tradizione tutta isolana. Non è certamente un caso che il nonno di uno dei due fondatori avesse un’impresa per la lavorazione del sughero.
Un materiale versatile dalle preziose proprietà meccaniche: è resistente alla pressione, leggero, flessibile, impermeabile, resiste alle alte temperature oltre ad essere un ottimo isolante termico.
Da qui l'idea di realizzare un bio-cuoio con particelle di sughero e polimeri Plant-based che mantiene l'aspetto estetico della vera pelle con il naturale effetto spugnoso nella parte posteriore del tessuto. Tra i prodotti della startup ci sono anche una nuova pelle scamosciata vegetale e un finissaggio naturale che imita l'effetto consumato del denim.