AGI - La ripresa dell'Eurozona si sta "rafforzando" ma al tempo stesso "la pandemia potrebbe avere conseguenze persistenti e il sostegno fiscale non dovrebbe essere ritirato anticipatamente". Lo sottolinea un report dell'Ocse, secondo cui "in qualche settore la pandemia può indebolire la domanda durevolmente e la disoccupazione potrebbe rimanere elevata più a lungo".
Anche le interruzioni sul sistema scolastico possono "incidere sul capitale umano delle future generazioni, influendo negativamente sulla crescita futura", si legge.
"La politica fiscale dovrebbe continuare a sostenere i settori colpiti fino a quando la ripresa non sarà consolidata, evitando consolidamenti prematuri. Inoltre, una ripresa duratura richiederà il completamento di un ambizioso programma di riforme che sarebbe sostenuto da riforme dell'architettura economica dell'Eurozona", aggiunge l'Ocse.
L'istituto di Parigi evidenzia inoltre che una ripresa debole "potrebbe minacciare la coesione dell'Unione europea" perché porterebbe a "una crescita delle disuguaglianze, che alimenterebbe lo scontento e danneggerebbe la fiducia nell'Ue".
La crisi, spiega l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, "potrebbe lasciare cicatrici e riaprire vecchie ferite".
Per questi motivi la politica monetaria della Bce "dovrebbe rimanere accomodante" dopo la revisione strategica della banca centrale e "rimanere accomodante finché l'inflazione non convergerà robustamente verso il target" del 2%.
"Il supporto della Bce di fronte all'insorgere della crisi è stato pronto e deciso", evidenzia l'Ocse.
"Tuttavia, anche se in ripresa nel 2021, l'inflazione core nel medio termine è ancora lontana dall'obiettivo della Bce. In questo contesto, è ancora necessario un sostegno monetario", prosegue il report.
Infine, secondo l'Ocse, l'Europa ha bisogno di migliorare la propria governance fiscale e i Paesi dell'Unione devono lavorare a una rapida implementazione dei propri piani collegati al recovery fund.
La crisi legata al Covid ha "significativamente peggiorato" i bilanci e spinto il debito pubblico "a nuovi massimi": di fronte a questo scenario, le regole fiscali attuali devono essere valutate "con l'obiettivo di assicurare una maggior sostenibilita' dei bilanci pubblici".