AGI - La Banca centrale europea rallenta gli acquisti di titoli e Christine Lagarde si dimostra abbastanza ottimista sulla ripresa, prevedendo che a fine anno l'economia Ue crescerà sopra i livelli pre-Covid. Insomma, per il numero uno della Banca centrale europea le condizioni di finanziamento, che rappresentano in questa fase la bussola della politica monetaria di Eurolandia, potranno essere mantenute a un livello "favorevole", appropriato, con un ritmo di acquisti netti di titoli più lento di quello realizzato nel secondo e nel terzo trimestre, quando - al contrario - la Bce aveva ritenuto necessario accelerarli rispetto al primo trimestre 2021.
La decisione, presa all'unanimità, era ampiamente attesa dai mercati, che reagiscono con cautela, con le Borse europee in lieve calo e l'euro che resta poco mosso a 1,1830 dollari. Poco mosso anche lo spread, che guarda soprattutto al fatto che la Bce non avvia il tapering, cioè non discute oggi di un programma di azzeramento degli acquisti del Pepp, che avrebbe mandato un messaggio sbagliato ai mercati. "Abbiamo ricalibrato il Pepp, come abbiamo fatto a dicembre e poi a marzo", ha spiegato in conferenza stampa la presidente Christine Lagarde, la quale prevede che la discussione sul taperig si potrà fare al direttivo di dicembre.
Inoltre, la Bce conferma gli acquisti del programma App (il Qe2), che continueranno a un ritmo di 20 miliardi al mese. La Bce, ha spiegato Lagarde, è fiduciosa nel fatto che le condizioni di finanziamento resteranno a livelli appropriati anche con i nuovi ritmi. La ripresa per la Bce è più forte del previsto. "La fase di rimbalzo della ripresa dell'economia dell'Eurozona migliora e supererà a fine 2021 il livello pre-Covid" ha detto Lagarde, durante la conferenza stampa successiva al direttivo.
A questo proposito, lo staff della banca centrale ha rivisto al rialzo la crescita ma solo per il 2021, indicano un Pil a +5% quest'anno, mentre per il 2022 prevede una crescita del 4,6%, leggermente inferiore a quello stimata a giugno (+4,7%) e del 2,1% nel 2023, invariata rispetto alle precedenti stime. Sull'inflazione Lagarde sottolinea che l'aumento sopra il terget del 2% "è legato a fattori temporanei" ma rassicura che "nel medio periodo i prezzi al consumo restaranno molto al di sotto del 2%".
Più nel dettaglio la banca centrale prevede un'inflazione rivista al rialzo rispetto a giugno, al 2,2% quest'anno, all'1,7% nel 2022, e all'1,5% nel 2023. L'inflazione core, che esclude energia e alimentari, potrà essere pari all'1,3% quest'anno, all'1,4% nel 2022 e all'1,5% nel 2022. L'inflazione, assicura Lagarde, "crescerà in autunno ma scenderà nel 2022 e nel 2023".
La Bce ha confermato i tassi di interesse allo zero per cento (-0,50% quelli sui depositi), mentre gli acquisti del programma App continueranno a un ritmo di 20 miliardi al mese. Anche per il programma di emergenza pandemica Pepp sono state confermate le dimensioni complessive (1.850 miliardi), e la durata (fino a marzo 2022, a meno che le condizioni economiche e monetarie non richiedano un prolungamento).