AGI - "E' in atto una ripresa intensa con il Pil acquisto nel secondo trimestre già del 4,7%, il terzo trimestre sta andando bene e si prevede una crescita del 5,8%; anche se non possiamo escludere che alla fine la crescita sia ancora leggermente maggiore". Lo ha detto al Forum di Cernobbio il ministro dell'Economia, Daniele Franco. "La politica di bilancio quest'anno è espansiva e sosterrà la crescita anche l’anno prossimo ma superata la crisi bisogna avere a mente che il debito andrà progressivamente ridotto e la crescita sarà importante a questo riguardo", ha spiegato il titolare del Mef.
"Segnali incoraggianti"
"I segnali che abbiamo quest’anno sono tutto sommato incoraggianti, credo che chiuderemo l'anno con un rapporto del deficit, un indebitamento netto ma anche un debito pubblico un pò migliori di quelli che avevamo indicato nel Def e l'anno prossimo - ha aggiunto - il debito rispetto al Pil scenderà, mentre verso la fine decennio convergerà verso il livello precedente alla crisi pandemica. Un punto che dobbiamo fare - ha evidenziato - è che il nostro debito sia sostenibile".
La previsione di una crescita del Pil probabilmente lievemente superiore al 5,8% "è un dato incoraggiante: dietro ogni decimo di Pil ci sono imprese, posti di lavoro, ma allo stesso tempo è importante ricordare che è un recupero, un rimbalzo dopo la perdita di Pil più profonda dal secondo post guerra", ha sottolineato l'esponente dell'Esecutivo. "E' importante che la ripresa sia rapida, la sfida più importante è di crescere in modo strutturalmente più elevato di quanto fatto rispetto al passato, sapendpo che dovremo farlo in contesto post Covid".
Lo sforzo corale
Nel suo intervento al Forum Ambrosetti, Franco ha invitato a "uno sforzo corale del Paese e soprattutto delle imprese". "Su ogni norma, su ogni provvedimento - ha detto - dovremmo sempre domandarci quali saranno gli effetti al 2025 al 2030, e al 2050. Serve una visione d'insieme, un impegno e uno sforzo corale, non basta il Piano e quello che fa il Governo, serve uno sforzo corale del paese e delle imprese soprattutto".
Investimenti in crescita
Nel 2021 gli investimenti complessivi italiani, pubblici e privati, cresceranno del 15%, e la loro percentuale sul Pil salirà al 20%, contro il 18% del 2020, ha reso noto il ministro. "Gli investimenti - ha fatto sapere - sono bassi, negli altri Paesi sono al 22% del Pil, ma gli ultimi dati congiunturali per quest'anno sono buoni. E' importante che questo processo continui, per la parte pubblica c’è il piano che prevede l'utilizzo di fondi europei e nazionali, che dovrebbe raddoppiare gli investimenti nei prossimi 5-6 anni, ma è importante che cresca anche la parte privata". Il punto positivo, "è che le nostre imprese hanno rafforzato significativamente la struttura finanziaria e i depositi bancari sono aumentati di 100 miliardi, ma - ha avvertito - serve un clima di fiducia, una tassazione pià favorevole sul sistema produttivo e interventi regolamentari".