AGI - L'economia degli Stati Uniti cresce più velocemente nel secondo trimestre, con il livello del prodotto interno lordo sopra il picco pre-pandemia, spinto dal massiccio stimolo fiscale e dalle vaccinazioni contro il Covid-19. Il Pil nel trimestre aprile-giugno aumenta a un tasso annualizzato del 6,6%, rende noto il Dipartimento del Commercio nella sua seconda stima.
Il dato è stato rivisto al rialzo rispetto alla prima stima che segnava +6,5%, tuttavia è sotto le attese degli analisti che si aspettavano una crescita a un ritmo del 6,7%. Il Pil è invece salito del 6,3% nel primo trimestre, recuperando le forti perdite subite durante i due mesi di recessione causati dalla pandemia.
Aumenta il ritmo di spesa dei consumatori
La revisione al rialzo della crescita del Pil dello scorso trimestre riflette un ritmo di spesa dei consumatori molto più robusto di quanto inizialmente stimato. Il governo ha pompato stimoli una tantum ad alcune famiglie a medio e basso reddito durante il trimestre. La Federal Reserve ha mantenuto la sua posizione di politica monetaria ultra accomodante, mantenendo i tassi di interesse a livelli storicamente bassi e aumentando i prezzi del mercato azionario.
La spesa dei consumatori, che rappresenta più di due terzi dell'economia degli Stati Uniti, ha anche ricevuto una spinta dalle vaccinazioni, che hanno alimentato la domanda di servizi come i viaggi aerei, la sistemazione in hotel, i pasti fuori e l'intrattenimento. Ma lo slancio sembra aver rallentato all'inizio del terzo trimestre tra una recrudescenza di nuovi casi di Covid-19 per il diffondersi della variante Delta.
Non solo, i persistenti 'colli di bottiglia' nella catena di approvvigionamento stanno causando carenze di beni come auto e alcuni elettrodomestici, danneggiando le vendite al dettaglio. I dati delle carte di credito suggeriscono che la spesa per i servizi come i biglietti aerei, le crociere e gli hotel e i motel sta rallentando.
Le richieste di sussidio dei lavoratori
Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione invece sono salite a quota 353.000 unita' nella settimana terminata il 21 agosto, dalle 349.000 della settimana precedente (dato rivisto dalle iniziali 348.000 unita'). Gli analisti si aspettavano un aumento a 350.000 unita'. Tra il 15 e il 21 agosto, dunque, 4.000 persone in più hanno fatto richiesta dei sussidi. In aumento anche il numero totale dei beneficiari dell'indennita' di disoccupazione, con 12 milioni di persone all'inizio di agosto, 182.165 in più rispetto alla settimana precedente, secondo gli ultimi dati disponibili, diffusi anche giovedì.
Nonostante l'aumento settimanale registrato "il trend generale è in calo, con tutta l'ondata di Covid legata alla variante Delta", osserva Ian Shepherdson, economista di Pantheon Macroeconomics. Infatti, sottolinea, le aziende preferiscono mantenere i propri dipendenti, perché "non possono essere sicure di poter riassumere le persone che stanno licenziando ora". Molti datori di lavoro poi stanno ancora lottando per trovare candidati per posti vacanti, specialmente quelli con la retribuzione più bassa.