AGI - A giugno il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, torna ad aumentare, dopo il lieve arretramento del mese precedente. Lo rileva l'Istat. Al netto dei fattori stagionali, il fatturato registra un aumento congiunturale del 3,1%, risultante da una crescita su entrambi i mercati (+4,7% quello estero e +2,1% quello interno). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come a giugno 2020), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 28,4% (+30,2% sul mercato estero e +27,5% sul mercato interno).
"La crescita congiunturale - spiega l'istituto nel commento - è stata favorita da una particolare vivacità delle vendite sui mercati internazionali: il fatturato industriale destagionalizzato relativo alla componente estera ha segnato un massimo storico, salendo ai livelli più elevati dall’inizio della serie storica (gennaio 2000)". E ancora: "Al netto degli effetti di calendario, tutti i raggruppamenti principali di industrie mostrano forti aumenti tendenziali, risentendo del confronto con il livello particolarmente basso registrato a giugno dello scorso anno".
Bene l'energia
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a giugno gli indici destagionalizzati del fatturato segnano aumenti congiunturali per tutti i principali settori: l’energia (+6,0%), i beni intermedi (+5,0%), i beni di consumo (+2,6%), i beni strumentali (+0,3%).
Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per tutti i settori: +54,3% l’energia, +35,4% i beni intermedi, +31,0% i beni strumentali e +14,1% i beni di consumo (+26,4 i beni non durevoli e +11,6 quelli durevoli).
Con riferimento al comparto manufatturiero, infine, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica, ad eccezione dell’industria farmaceutica con una variazione pressoché nulla (-0,1%).