AGI - L'Italia non può permettersi che i distinguo politici e le elezioni amministrative delle prossime settimane facciano deragliare l'azione del governo Draghi. A dirlo, dal palco del meeting di Rimini, è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che ha sferzato politica e sindacati.
La preoccupazione per l'autunno
"Sono molto preoccupato che in autunno l'attenzione del governo sulle riforme venga rallentata", ha indicato l'imprenditore, indicando nelle elezioni delle prossime settimane e nel semestre bianco due possibili incognite per la stabilità dell'esecutivo, sostenuto da una maggioranza "eterogenea" in cui "sono già partiti i distinguo".
"Temo l'azione dell'esecutivo possa venire fermata ma non ce lo possiamo permettere per impegni presi in Europa sul Pnrr e perché è un'occasione storica che non possiamo fallire se vogliamo creare stato moderno, efficiente e inclusivo", ha spiegato. Anche se tutti parlano della forte crescita del 2021, ha ricordato il presidente di Confindustria, l'Italia tornerà ai livelli pre-Covid solo a fine 2022 e anche in quel momento sarà "ancora 4 punti di Pil sotto il 2008". "Di strada da fare questo Paese ne ha ancora tanta", ha aggiunto.
Bonomi riconosce al premier Mario Draghi di aver "accelerato in maniera importante sulla campagna vaccinale, che è fondamentale", e chiede che "ora porti avanti le riforme". Su questo fronte "i corpi intermedi hanno un valore fondamentale perche' devono essere, nella rappresentanza dei propri interessi, a supporto del Paese che deve essere aiutato in un momento molto delicato".
Le stoccate a Orlando e sindacati
Da Bonomi è arrivato un affondo verso il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e alla sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, che a suo dire "stanno portando avanti un progetto di legge punitivo nei confronti delle imprese" con il loro progetto anti-delocalizzazioni. "Con un decreto pensano di colpire le imprese per colpa di alcuni casi che hanno tutt'altra origine", ha chiosato.
Bonomi non ha risparmiato un pesante attacco ai sindacati che stanno facendo "un grave errore" a non sedersi a un tavolo con Confindustria per aggiornare i protocolli anti-Covid in modo da prevedere un utilizzo più ampio del green pass in azienda. "Non sono io che lo dico: quando sento e leggo interventi di Pezzetta, di Benvenuto, che dicono che il sindacato sta facendo un errore, questo dà la dimensione di cosa stia succedendo", ha aggiunto.
"Qui tutti parlano di diritti ma si dimenticano i doveri. Sono rimasto molto perplesso dell'atteggiamento di alcuni corpi sociali. Sono rimasto colpito quando di fronte alla possibilita' di sedersi a un tavolo, di dare insieme, di nuovo, una via al Paese di come contribuire alle due grandi incognite che abbiamo, quella sanitaria e quella delle riforme e dei partiti che potrebbero fermarle, abbiamo fallito", ha concluso Bonomi, secondo cui la ripresa economica "è fondamentale per tenere in piedi il Paese, per rispondere alle disuguaglianze e ai temi della transizione ecologica e digitale".