AGI - La Cina permetterà ancora alle società cinesi di quotarsi negli Stati Uniti, purché soddisfino i requisiti posti dal governo. Lo ha reso noto l'ente cinese sulla vigilanza del mercato azionario in un incontro con le banche d'investimento, secondo una fonte al corrente della situazione citata in forma anonima dall'agenzia Bloomberg.
Il vice presidente della China Securities Regulatory Commission, Fang Xinghai ha rassicurato i broker in un incontro virtuale che le quotazioni all'estero sono vitali per l'attrazione di capitale straniero, ma che devono rispondere alle preoccupazioni di Pechino riguardanti la sicurezza nazionale.
Le società cinesi della tecnologia quotate sui listini asiatici e a Wall Street - tra cui giganti come Alibaba e TenCent - hanno subito pesanti perdite nei giorni scorsi per la stretta di Pechino sul settore tecnologico su timori di pratiche monopolistiche e di sicurezza dei dati. Il giro di vite ha coinvolto anche il food delivery e il tutoring, facendo crollare in Borsa i giganti dei due settori, con quest'ultimo particolarmente colpito dalle nuove norme: Goldman Sachs ha declassato i titoli cinesi del settore dell'educazione sull'attesa di una significativa riduzione del valore di questa fetta di mercato rispetto ai livelli attuali, che si aggirava attorno ai 106 miliardi di dollari prima del giro di vite di Pechino. Intanto, volano i titoli del tech cinese, in rimbalzo dopo i crolli di inizio settimana: alla Borsa di Hong Kong Alibaba segna un rialzo del 6,71%, TenCent dell'8,36% e Meituan dell'8,72%.
Bene anche i listini cinesi: Shanghai avanza dell'1,04%, mentre l'indice Component della Borsa di Shenzhen guadagna il 2,41%.