AGI - La transizione ecologica non si può completare in pochi anni, altrimenti sarebbe "uno shock": è l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, intervenendo a un convegno a Ischia su "Export e made in Italy". "C'è qualcuno in Europa che pensa che la transizione ecologica possa terminare in 2 anni", ha osservato il titolare della Farnesina, "la transizione ecologica funzionerà se le nostre imprese, i nostri sistemi produttivi, ma anche i professionisti, avranno il tempo di adeguarsi alla trasformazione. Altrimenti non sarà una transizione, sarà uno shock".
Incentivi per la transizione
"Produrremo, sì, un calo delle emissioni - prosegue Di Maio - ma che corrisponderebbe anche a una perdita di occupazione, alla chiusura di aziende. E noi questo non ce lo possiamo permettere, in particolare al Sud Italia dov'è la transizione ecologica ha bisogno soprattutto in questa fase di incentivi adeguati per la transizione digitale, per il trasferimento del know-how ad aziende che devono avere il tempo di adeguarsi". "Noi non stiamo chiedendo di bloccare questo processo del Green deal europeo - precisa poi il ministro - stiamo chiedendo solo un tempo che ci consenta di affrontare i prossimi tempi con la forza che non abbiamo mai, mai messo da parte nei momenti peggiori. Devono darci però il tempo, e questo lo dico perché voglio mandare un messaggio a tutti coloro che sono operatori di questo settore che sono preoccupati".
Defiscalizzazione degli utili per le aziende che esportano
Di Maio si è poi detto favorevole alla proposta emersa al convegno di "defiscalizzazione per gli utili delle imprese che esportano". "Questo consentirebbe di aumentare la propensione all'internazionalizzazione delle aziende e contestualmente ci consente di premiare quelle aziende che ci riescono", ha sottolineato.
"L'export si conferma elemento trainante dell'economia italiana", ha aggiunto Di Maio, ci "sono numeri incoraggianti. Nel 2020, nonostante la contrazione degli scambi, l'export dell'Italia ha fatto meglio di quello di altri paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito". "I nostri numeri sono tornati a crescere già nella seconda parte del 2020 e il 2021 sta registrando un chiaro rafforzamento di questo trend. Pur tenendo conto della lieve, fisiologica flessione del mese di maggio, rispetto al mese precedente, che ricordo aveva fatto registrare un valore record nel commercio internazionale, è sotto gli occhi di tutti la ripresa dell'export italiano, che ha fatto registrare nei primi 5 mesi del 2021 un più 23,9% di crescita rispetto a un anno fa".