AGI - "Mi chiamo Simon Beckerman, ma nonostante il nome inglese sono nato e cresciuto in Italia, e ho fondato un'app che si chiama Depop a Treviso". In una delle sue rare apparizioni pubbliche in Italia, il fondatore di Depop, startup acquistata dal colosso americano dell'ecommerce Etsy per 1,63 miliardi di dollari, si presentava così allo Startupitalia Open Summit del 2019. Depop è un marketplace della moda pensato per le nuove generazioni per comprare e vendere tramite l'app.
Dopo la fondazione nel 2011 nell'incubatore di startup H-Farm di Roncade, la societa' si è trasferita nel Regno Unito, a Londra, ha lanciato nuove sedi a Manchester, Los Angeles, New York, Milano e Sydney. Oggi ha circa 400 dipendenti nel mondo e in base ai dati forniti dalla società nel 2020 ha visto esplodere il proprio business, arrivato a toccare circa 30 milioni di utenti.
Sulla app viene caricato un prodotto ogni tre secondi e solo nell'anno della pandemia ha visto transare un miliardo di articoli sulla propria piattaforma. Quella di Depop è la più grossa exit mai effettuata da una startup italiana, ed è il secondo unicorno nella storia della digital economy italiana dopo Yoox, altro colosso della moda online nato dodici anni prima.
Depop, come spiegava allora il suo fondatore, si è trasferita a Londra perché da un lato allora in Italia non c'era know how tecnico per realizzare un'applicazione funzionale al tipo di prodotto pensato, dall'altro perché qui mancava un mercato dei capitali tale da consentire alla società di raccogliere fondi sul mercato per crescere. Londra ha fornito alla societa' la linfa che le serviva per scalare il suo mercato di riferimento.
Crunchbase, il più autorevole osservatorio al mondo sul mercato del venture capital, attribuisce a Depop 11 round di investimento complessivi, per un controvalore pari a 105,6 milioni di dollari.