AGI - Chiusura contrastata per Wall Street al termine di una settimana all'insegna della volatilità, caratterizzata tuttavia dall'allontanarsi dei timori per le spinte inflazionistiche legate alla ripresa economica. Il Dow Jones ha segnato un rialzo dello 0,37% a 34.208 punti, mentre il Nasdaq, che ha pagato anche il crollo del bitcoin, ha ceduto lo 0,48% a 13.470. Poco sotto la parità l'S&P 500 che ha limato lo 0,05% a quota 4.157.
A caratterizzare la giornata finanziaria è stato tuttavia il mercato delle criptovalute. La decisione della Cina di procedere a una stretta sul mining e il trading delle monete virtuali ha scatenato il panico. Il bitcoin è scivolato sotto la soglia dei 36.000 dollari con una perdita giornaliera dell'11,30%, che ha portato al 28,85% il rosso complessivo raccolto nell'ottava.
Sul mercato azionario hanno influito positivamente i segnali arrivati dagli indici Pmi manifatturiero e dei servizi. Il primo ha messo a segno il dodicesimo rialzo mensile consecutivo, il secondo si è spinto sui massimi dal 2009. Insieme ai buoni dati sui nuovi sussidi di disoccupazione, che giovedì sono scesi ai minimi dall'inizio della pandemia, si tratta di numeri che lasciano intravedere un rafforzamento della ripresa economica a stelle e strisce.
Tra i titoli principali, spicca il +3,13% registrato da Boeing dopo che il colosso dell'aviazione ha annunciato l'intenzione di aumentare la produzione del suo 737 Max con l'obiettivo di arrivare a sfornare 42 jet al mese entro l'autunno 2022. Il Dow ha beneficiato anche della positiva intonazione del comparto bancario, con Goldman Sachs che ha guadagnato l'1,80% e JP Morgan l'1,14%.
Il settore finanziario ha sostenuto anche l'S&P 500, dove si sono mossi bene pure i titoli dell'energia grazie al rialzo del 2,64% del Wti al Nymex, dove il future sul contratto di luglio è arrivato a quotare 63,58 dollari al barile. Una tempesta in arrivo nel Golfo del Messico ha posto fine all'andamento ribassista avviato dalle voci di un miglioramento del clima nei colloqui con l'Iran sul nucleare.
Più pesante il Nasdaq, dove il crollo del bitcoin ha trascinato in profondo rosso titoli come Coinbase (-3,88%), Riot Blockchain (-5,54%) e Marathon Digital (-4,57%). Negativi anche i Faang: Facebook e Netflix hanno perso lo 0,75%, Alphabet lo 0,56%, Apple l'1,48% e Amazon l'1,37%.