AGI - Il Tesoro Usa ha aperto alla proposta per una minimum tax globale sulle aziende. Una proposta più moderata di quanto inizialmente ipotizzato, il 15% anziché il 21%. Per il dipartimento guidato da Janet Yellen il livello del 15% rappresenta però la soglia minima e il dibattito internazionale deve proseguire dandosi obiettivi ambiziosi per rivederla al rialzo.
Come funziona la minimum tax globale
Si tratta dell’applicazione di un nuovo regime internazionale di tassazione dei profitti ad hoc per circa 100 colossi rilievo globale: da Amazon a Microsoft fino a Google e Facebook. Il piano statunitense prevede l’introduzione di una tassa che colpisca i profitti realizzati anche al di fuori dei confini nazionali. Nelle prime ipotesi circolate si dovrebbe prendere in considerazione la redditività effettiva di un’azienda. L’aliquota dovrebbe salire dal 12,5% proposto inizialmente dall’Ocse al 15%, combinando la tassazione “locale” a quella della “madrepatria”.
La nuova proposta Usa
La proposta Usa è più moderata di quanto inizialmente ipotizzato, il 15% anziché il 21%, ed è stata annunciata dopo che negoziatori americani si sono incontrati in settimana con le controparti di 24 paesi, in ambito Ocse, sul tema della riforma del sistema di tassazione delle multinazionali. Gli Stati Uniti spingono per un accordo nel quadro dell'agenda fiscale del presidente Usa, Joe Biden, che prevede l'aumento dell'aliquota dell'imposta sulle società dal 21% al 28% e l'aumento delle tasse sui profitti esteri delle società statunitensi.
Italia, Francia e Germania favorevoli
Italia, Francia e Germania si sono detti favorevoli alla proposta. Per il ministro dell'Economia, Daniele Franco, "è un altro passo importante verso un accordo sulla nuova architettura fiscale internazionale". Parigi e Berlino ritengono che la proposta americana di fissare al 15%, invece che al 21%, la tassa globale minima sulle multinazionali costituisca una svolta per strappare un'intesa in sede Ocse e G20.
Si punta all'accordo entro l'estate
"La prospettiva di raggiungere una soluzione globale e basata sul consenso sui due pilastri della riforma fiscale internazionale è ora concreta", spiega Franco sottolineando che in qualità di Presidenza del G20 l'Italia sta "compiendo tutti gli sforzi per garantire il raggiungimento di un accordo politico alla riunione del G20 di luglio a Venezia".