AGI - Tasse sul lavoro in Italia sono in ribasso, ma sono ancora troppo alte tra i paesi Ocse: tra il 2019 e il 2020, il cuneo fiscale arretra dal 47,9% al 46%, attestandosi di 11,4 punti sopra la media Ocse, che è del 34,6% (dal 35% del 2019).
Una quota che colloca il nostro paese al quarto posto nell'area, dietro a Belgio, Germania e Austria, a pari merito con la Francia. E' quanto si legge nel rapporto 'Taxing Wages' dell'Ocse.
Più nel dettaglio, il cuneo fiscale in Italia è sceso di 1,91 punti percentuali tra il 2019 e il 2020, attestandosi al 46% per un lavoratore medio single senza figli.
Si tratta del quarto cuneo fiscale più alto tra i 34 paesi dell'area Ocse, dopo il Belgio (51,5%, la Germania (49%) e l'Austria (47,3%), mentre la Francia è anch'essa al 46%.
In fondo alla classifica troviamo il Cile, con un cuneo fiscale al 7%. La media dell'area Ocse è in calo dello 0,39% al 34,6%
Tornando all'Italia, il costo del lavoro in Italia è di circa 49.000 mila euro per ogni singolo lavoratore, sopra la media dell'area Ocse (quasi 45.000 mila euro), al diciannovesimo posto tra i paesi più avanzati.
Dal rapporto emerge anche che in Italia il salario medio lordo è di oltre 37 mila euro (37.178 euro), al di sotto di quello medio Ocse pari a 39.188 euro.
Inoltre, i salari lordi italiani sono tassati del 29% contro il 24,9% della media Ocse. Solo nel 2020, il costo del lavoro in Italia si attesta a 48.919 euro l'anno per ogni lavoratore single senza figli, considerando le tasse sul reddito e i contributi delle imprese e dei lavoratori. Si tratta del diciannovesimo costo del lavoro più alto tra i 34 paesi dell'area Ocse.
Inoltre, in Italia il peso maggiore del costo del lavoro è sulle spalle delle imprese, i cui contributi rappresentano il 24% del totale, mentre i contributi dei lavoratori pesano per il 7,2% e la tassazione sul reddito per il 14,8%.