AGI - Il Salone del Mobile 2021, in bilico per la marcia indietro di alcuni dei principali espositori, "bisogna farlo" anche pensando a una edizione completamente diversa, 'light'. La pensa così l'architetto e presidente della Triennale Stefano Boeri, che all'Agi, avanza anche l'ipotesi che la kermesse si realizzi in spazi diversi, tra i quali anche la stessa Triennale.
Un Salone light in città
"Noi abbiamo dato la nostra disponibilità" affinché il prossimo Salone di settembre "si faccia qui, nelle sale e nel giardino", ha spiegato Boeri. Ma, "non è una scelta nostra, la scelta la farà Federlegno. Noi abbiamo detto semplicemente ‘noi siamo disponibili’ sia rispetto al Fuori Salone, con cui stiamo ragionando, sia rispetto alle aziende del Salone, per fare sì che non si perda questa complementarietà" tra i due eventi.
L'architetto ritiene possibile dunque che la kermesse si faccia anche se in versione ridotta, negli spazi della Triennale, e non più in quelli 'immensi' tradizionalmente legati alla kermesse: i padiglioni della Fiera di Rho.
"La nostra disponibilità - aggiunge - mi sembra sia stata presa bene. Ma è tutto ancora in discussione".
Sono giorni che si continua a discutere del destino della prossima manifestazione internazionale del design, sulla quale pesano le incertezze degli espositori, che hanno avuto come conseguenza le dimissioni del presidente Claudio Luti. Era il 22 aprile quando Luti ha lasciato l'incarico perché nel settore si era creata una spaccatura: mancava la volontà comune di portare avanti quello che è stato definito il 'Salone della ripresa'.
Il Salone e il Fuori Salone non vanno separati, sarebbe un disastro
Per Boeri "ci sono ancora i tempi" e alcune possibilità per salvare l'edizione di settembre, la sessantesima. ? "Credo che sia inevitabile pensare a una versione del Salone diversa dalle altre, ma nonostante questo speciale. E credo sia assolutamente necessario tenere insieme il Salone e il Fuori Salone: mai, mai, mai separare due pezzi di un'anima fondamentale per l'economia e, in generale, per la forza attrattiva dell'Italia e di Milano".
La cosa che mi fa paura è che in futuro ci sia qualcuno che pensa che il Salone possa non esserci o esserci in modio alternato al Fuori salone. la mia convinzione è che quello sarebbe un disastro. "Per me le due cose vanno tenute insieme, e a settembre, magari in una versione ridotta, magari proprio in Triennale - ipotizza - o negli spazi che la città può offrire. Ma bisogna che ci sia un Salone".
"Per quel che mi riguarda, ho fatto e farò di tutto perché il Salone e il Fuori Salone ripartano insieme" conclude Boeri.