AGI - Si rafforza ad aprile l'economia dell'Eurozona, grazie all'espansione del settore manifatturiero e al miglioramento dei servizi. Lo confermano i dati preliminari degli indici Pmi manifatturieri e dei servizi stilati da Ihs Markit e diffusi oggi. L'Indice Pmi manifatturiero sale a 63,3 punti (record di tutti i tempi da giugno 1997) dai 62,5 di marzo, sopra i 62 punti stimati dagli analisti.
Si rafforza anche il Pmi dei servizi, attestandosi a 50,3 punti (ai massimi in 8 mesi) dai 49,6 di marzo, anche in questo caso superiore alle attese, che erano di 49,1 punti. Di conseguenza, il Pmi composito cresce a 53,7 punti dai 53,2 del mese prima e oltre i 52,8 stimati dal mercato. Si tratta del valore più alto in 9 mesi.
Nonostante il miglioramento del quadro economico in Europa, i principali listini del Vecchio continente, deboli e in calo in avvio di seduta, restano negativi in attesa degli ultimi utili societari previsti in settimana e sulla scia della chiusura negativa di Wall Street. Francoforte perde lo 0,25%, Londra lo 0,26, Parigi e Milano cedono lo 0,12%.
Il settore manifatturiero indica il decimo incremento mensile consecutivo, segnando un'espansione mai vista in più di un ventennio di storia dell'indagine. A guidare questa impennata industriale è la Germania, il cui tasso di incremento è solo leggermente rallentato rispetto al record assoluto di marzo, segnando quindi il secondo valore storico più alto. Anche l'espansione in Francia frena leggermente, sebbene segni il secondo indice più alto degli ultimi tre anni. Nel resto dell'eurozona, l'aumento della produzione manifatturiera tocca livelli record.
Il settore terziario continua a restare indietro, rispecchiando principalmente le nuove restrizioni adottate da molti Stati membri per contenere i contagi da Covid-19. Nostante questo, i servizi riportano la prima espansione dell'attività da agosto scorso, anche se a tassi di crescita molto modesti.
La crescita dei nuovi ordini dell'eurozona tocca il valore più alto da settembre 2018, con alla guida il manifatturiero che registra per il secondo mese consecutivo un valore record di incremento delle nuove commesse. Diversamente, il flusso degli ordini ricevuti dal terziario segna la nona contrazione mensile consecutiva, avvicinandosi però sempre di più alla stabilizzazione.
"In un mese dove le misure di contenimento si sono intensificate per l'ennesima ondata di infezioni, l'economia dell'eurozona ha indicato un potenziale incoraggiante - osserva Chris Williamson, Chief Business Economist presso Ihs Markit - il settore dei servizi, malgrado abbia continuato ad essere duramente colpito dalle misure di restrizione, è ritornato a crescere e le aziende si sono adattate a convivere con il virus preparandosi a tempi futuri migliori".
Allo stesso tempo, prosegue nell'analisi, "il settore manifatturiero sta registrando un boom. La maggiore capacità di spesa precedentemente frenata, il rifornimento di giacenze, gli investimenti in nuovi macchinari e il crescente ottimismo hanno tutti alimentato una nuova crescita record della produzione e dei nuovi ordini".
E conclude: "Il forte aumento della domanda di materie prime sta continuando a causare ritardi senza precedenti sulla catena di distribuzione, causando quindi il più rapido incremento dei i costi aziendali in dieci anni. È dunque probabile che l'inflazione dei prezzi di consumo aumenterà notevolmente nei prossimi mesi, anche se l'entità della crescita dipenderà dalla forza della domanda e dalla condizione dell'offerta, fattori questi che al momento rimangono molto incerti".