AGI - "Non siamo contrari agli investimenti stranieri, ma a quelli predatori stranieri. Questo governo vigilerà sulla qualità degli investimenti perché non vuole assistere inerme al pericolo della desertificazione industriale dell'Italia". Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, dopo il primo tavolo Iveco convocato oggi al Mise.
Tavolo che, dalla prossima volta, diventerà permanente e riguarderà tutta la produzione automotive nazionale. Il riferimento del ministro è alla mancato perfezionamento della vendita di Iveco ai cinesi di Faw Jiefang: lo stop alle trattative tra la società cinese e la controllante di Iveco, Cnh, era stato accolto con favore dal ministro, che in precedenza aveva minacciato anche l'esercizio della golden power in caso di vendita della società, considerata asset di interesse nazionale come tutta la produzione di mezzi pesanti su gomma.
Quello inaugurato al Mise "è un tavolo di politica industriale e non di crisi", ha detto Giorgetti. "Abbiamo capacità, impresa e domanda per avere sviluppo e progresso del settore", ha aggiunto, sottolineando inoltre "la necessità di stare al passo con i tempi e a coprire il gap tecnologico per vincere le sfide della mobilità sostenibile". E per farlo per il ministro servirà anche il Pnrr, che "libererà molte risorse per questo progetto, e nostro compito è evitare che il dispiego di energie e fondi sia a favore di soggetti non italiani". Giorgetti ha chiuso il primo incontro accogliendo con favore "spirito e clima positivo tra aziende e sindacati. Credo che così si possa lavorare bene per l'interesse comune del Paese".
Al tavolo Iveco erano presenti azienda, rappresentanti della filiera, sindacati, regioni Lombardia e Piemonte. Sindacati che hanno accolto con favore il tavolo sull'automotive lanciato dal titolare del Mise: "C'è un fatto di novità a rispetto al passato: è la prima volta che viene convocato un tavolo specifico su un settore fondamentale come quello di produzione di mezzi per il trasporto di persone e merci. La cosa importante che ha affermato il ministro è che questo è un tavolo di politica industriale e non, come sempre accaduto nel passato, di crisi industriale", ha detto all'Agi Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil, dopo l'incontro al ministero. Positivo anche il parere del numero uno della Fim Cisl, Ferdinando Uliano, e di quello della Uilm, Rocco Palombella, per il quale il tavolo al Mise e la mancata vendita di Iveco è "la dimostrazione che il vento sta cambiando".