AGI - Il governo si prepara a dare il via libera domani alla richiesta di extra deficit da 40 miliardi per finanziare i nuovi sostegni all’economia e una piccola quota, tra i 4 e i 5 miliardi, del fondo pluriennale ad hoc per le opere escluse dal Recovery plan. In un secondo momento, forse già giovedì, sarà invece varato il Documento di economia e finanza che aggiorna il quadro macroeconomico fissando i nuovi obiettivi di finanza pubblica alla luce dell’impatto della nuova ondata pandemica. Un’operazione in due step, questo l'obiettivo, che potrebbe tuttavia richiedere più tempo del previsto e far slittare la tabella di marcia o portare al varo dell'intero pacchetto in una riunione entro la fine della settimana.
Ristori per le imprese parametrati su due mesi
La nuova tranche di risorse servirà per finanziare un nuovo decreto con i sostegni all’economia, da varare a cavallo tra aprile e maggio, subito dopo il via libera delle Camera allo scostamento, in cui un capitolo corposo sarà dedicato ai ristori e alla liquidità per le imprese, a partire dalla proroga delle moratorie sui prestiti e sulle garanzie pubbliche per cui è in corso il confronto con la Commissione europea.
Il governo studia dei ritocchi agli indennizzi. Sarà replicato il meccanismo di erogazione dei contributi a fondo perduto ma cambierà il sistema di calcolo: saranno parametrati su due mesi e non su uno solo come previsto dal decreto Sostegni. Tuttavia non è ancora chiara l’entità della dote da destinare ai ristori: potrebbe arrivare a 20 miliardi, circa la metà del plafond a disposizione, ma dipenderà anche dalla platea.
Le imprese e le partite Iva dovrebbero essere risarcite anche per i costi fissi sostenuti, come bollette e affitti. In particolare dovrebbe essere rifinanziato il credito d'imposta per le locazioni e si valuta anche il taglio dell'Imu sui beni strumentali e un ulteriore rinvio delle esenzioni Tosap e Cosap per altri sei mesi.
Un fondo ad hoc per le opere escluse dal Recovery
L’extra deficit servirà inoltre a coprire parte delle opere escluse dal Recovery plan, ovvero quei progetti ‘in esubero’ rispetto ai 191 miliardi a disposizione del Pnrr, e che sono comunque ritenuti validi. Un fondo ad hoc da 30 miliardi circa, da spalmare sui sei anni del Recovery e finanziato in deficit, per una media di circa 5 miliardi l’anno.
Le nuove stime di finanza pubblica
L’aggiornamento del quadro di finanza pubblica richiederà invece più tempo. Il disco verde al Def potrebbe arrivare giovedì o nei giorni successivi. Il quadro di conti verrà rivisto alla luce dell’ulteriore richiesta di deficit e terrà conto dell'impatto positivo del Recovery plan già a partire dall’anno in corso. La contrazione attesa nel primo trimestre dovrebbe portare a una revisione al ribasso del Pil tendenziale, che dovrebbe fermarsi poco sopra il 4%, a fronte dell'obiettivo del 6% fissato in autunno, con un effetto di trascinamento sull’indebitamento netto. Il primo scostamento da 32 miliardi con cui è stato finanziato il decreto Sostegni ha già portato la previsione del disavanzo 2021 dall’obiettivo del 7%, indicato nella Nota di aggiornamento al Def, all’8,8 per cento del Pil. Ora la nuova richiesta di extra deficit farebbe innalzare l’asticella verso quota 11%.
Lo scostamento sarà sottoposto al voto di Camera e Senato insieme al Def nella settimana del 22 aprile. La settimana successiva il presidente del Consiglio, Mario Draghi, illustrerà alle Camere il progetto definitivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che sarà inviato all’Unione europea entro il 30 aprile.