AGI - Il treno della ripresa non aspetta, non bisogna perdere tempo ma subito avviare i Recovery Plan per uscire fuori dal tunnel dell'emergenza pandemica ed economica. E non solo: bisogna contemporaneamente accelerare sulle campagne di vaccinazione.
Questo in sintesi il messaggio delle banche centrali ai governi dell'Eurozona, e non solo. Proprio ieri, il segretario al Tesoro Usa Yanet Yellen aveva sollecitato a non abbandonare troppo presto gli stimoli fiscali.
E oggi interviene a più riprese la Bce: prima il vicepresidente dell'Eurotower Luis de Guindos promette di proseguire una politica accomodante sui tassi ma sprona le economie dell'Eurozona ad accelerare sulle campagne di vaccinazione e agganciare il treno della ripresa nella seconda metà dell'anno, che potrebbe essere "robusta". Ed invece i rischi al ribasso per il I trimestre "si sono materializzati".
Un altro membro del board della Bce è ancora più esplicito: un'erogazione ritardata del Recovery Fund sarebbe "un disastro economico per l'Europa", sostiene Isabel Schnabel. "Non spetta a me commentare la Corte costituzionale tedesca ma sarebbe un disastro economico per l'Europa se l'erogazione dei fondi fosse ritardata a tempo indeterminato", sottolinea ricordando la recente pronuncia della corte costituzionale tedesca che ha sospeso il processo di ratifica del Recovery Fund a fronte di ricorsi contro il programma di investimenti finanziato in deficit.
Per questo motivo, aggiunge, oltre che accelerare sulle campagne di vaccinazione, "e' importante che l'Europa dia una forte risposta fiscale, sotto forma di un fondo Ue per la ripresa che ammonta a 750 miliardi di euro".
Anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e' intervenuto per sottolineare l'importanza della tempistica per l'uso del Recovery Fund: un capitolo che definisce "cruciale" in quanto "ha un orientamento a medio termine, per i mesi e gli anni futuri è importante assicurarsi di essere in grado di mantenere la ripresa stabile e sostenibile attraverso investimenti in infrastrutture e in riforme".
Nel frattempo come già assicurato da de Guindos e nei giorni scorsi dalla stessa presidente Christine Lagarde, la Bce continuerà a fare la sua parte: "E' troppo presto perche' si discuta di ridurre i suoi acquisti pandemici di obbligazioni di emergenza dal terzo trimestre" osserva dal canto suo il capo della banca centrale greca Yannis Stournaras, respingendo i suggerimenti dei politici più conservatori.
Il policymaker olandese Klaas Knot e il suo omologo austriaco Robert Holzmann sono infatti del parere che un miglioramento delle prospettive potrebbe consentire alla BCE di iniziare a ridurre il suo programma di acquisto pandemico di emergenza. Ma ribatte oggi Stournaras: "Non abbiamo alcuna prova che le prospettive economiche diventeranno cosi' favorevoli nel terzo trimestre".