AGI - "Noi chiediamo che ci sia un intervento sulle questioni blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali e tutele del lavoro in senso generale. Pensiamo che sul blocco dei licenziamenti sia necessario avere una data unica e portare dal 30 giugno al 31 ottobre" lo stop per tutti: lo ha chiesto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, durante l'audizione nelle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell'ambito dell'esame del decreto sostegni sottolineando che "è importante, siamo ancora dentro l'emergenza, non siamo ancora purtroppo fuori dalla pandemia". "Contemporaneamente è aperto il confronto con il ministero del lavoro sulla complessiva riforma degli ammortizzatori sociali. Avere questo periodo che evita di aprire nel nostro Paese la strada ai licenziamenti credo sia un tema importante e noi ci permettiamo di affrontarlo", ha rimarcato Landini.
Cosa prevede il Dl Sostegni
A fine marzo il decreto Sostegni approvato dal Cdm ha prorogato fino al 30 giugno il divieto di licenziamento individuale e collettivo per motivi economici. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha disegnato un doppio regime di tutela: fino al 30 giugno e fino al 31 ottobre, a secondo del settore di utilizzo della cassa Covid-19 in attesa del riordino della Cig e di veri servizi per il lavoro.In particolare è prevista una proroga fino al 31 ottobre 2021 solo per le imprese che utilizzano assegno ordinario e cassa in deroga, ovvero piccole imprese terziarie. Le proroghe di divieto di licenziamento non si applica ai casi di cessazione definitiva dell’attività d’impresa, fallimento dell’azienda, accordo sindacale con incentivi all’esodo volontario.
Cassa integrazione prorogata
Altra misura prorogata a sostegno dei lavoratori è la cassa integrazione Covid-19, introdotta dal decreto Cura Italia e poi rinnovata, attraverso i decreti Rilancio, Agosto e Ristori, e in ultimo per ulteriori 12 settimane disposte dalla Legge di Bilancio 2021 e fruibili fino al prossimo 31 marzo 2021. Il datore di lavoro che sospende o riduce la propria attività lavorative per eventi riconducibili al Covid, può, quindi, richiedere la misura di integrazione salariale senza l’applicazione di alcun contributo addizionale fino al 30 giugno.