AGI - Il Pil dell'Eurozona chiuderà in calo dello 0,4% il primo trimestre dell'anno, prima di recuperare e salire dell'1,5% nel secondo e del 2,2% nel terzo. La stima è contenuta nell'Eurozone economic outlook curato da Istat, Ifo e Kof.
"Il quadro previsivo", sottolinea il rapporto, è soggetto a un’elevata incertezza determinata dalla ripresa dei contagi in molti paesi europei. Da un lato le campagne vaccinali sembrano procedere più lentamente del previsto accompagnate da una costante difficoltà nel reperimento delle dosi. Dall’altro, l’inizio dell’utilizzo dei fondi del piano Next Generation Eu, dovrebbe sostenere la ripresa nell’area euro a partire dal terzo trimestre del 2021.
Inoltre, i segnali di ripresa dell’economia statunitense e cinese costituiscono uno stimolo per la crescita globale. I rischi al ribasso sono legati alla terza ondata di contagi e al possibile prolungamento delle misure di contenimento che ritarderebbero la ripresa economica".
La ripresa del manifatturiero
Nei primi mesi dell'anno, spiegano Istat, Ifo e Kof, il settore manifatturiero ha mostrato segnali positivi. A gennaio, la produzione industriale è aumentata (+0,8% rispetto al mese precedente). Francia e Italia hanno segnato gli aumenti più accentuati, mentre in Spagna e Germania la produzione si è leggermente contratta. A febbraio, l'indicatore Esi è aumentato spinto dai miglioramenti registrati nel settore manifatturiero, diffusi tra le componenti. Per gli altri settori l’aumento è stato, invece, più contenuto.
"Le prospettive a breve termine sono molto incerte soprattutto per il settore dei servizi. L'inizio delle campagne di vaccinazione nei paesi dell’area costituisce un segnale positivo per le aspettative. Tuttavia, dall'inizio di marzo in poi la situazione pandemica ha iniziato a peggiorare quasi ovunque con una ripresa delle misure di contenimento in alcuni paesi. Ad ogni modo, questi effetti negativi sono attesi avere solo un impatto transitorio sull'economia", si legge nel rapporto.
La produzione industriale è prevista segnare un aumento congiunturale dell'1,6% nel primo trimestre 2021 per poi decelerare tra aprile e giugno (+1,2%) quando il tasso di crescita su base annua risulterà superiore al 24%, rispetto agli stessi mesi del 2020 contraddistinti dalla presenza del periodo di lockdown, che aveva caratterizzato quasi tutti i paesi dell’area. Nel terzo trimestre del 2021, la dinamica congiunturale registrerebbe un ulteriore miglioramento (+1,3%).
Investimenti al rallentatore
La ripresa degli investimenti seguirebbe un ritmo più lento. Da un lato, la sottoutilizzazione della capacità produttiva e l'elevata incertezza sull'evoluzione della pandemia influenzeranno negativamente le aspettative delle imprese. Dall’altro, la fase di ripresa del commercio internazionale è attesa proseguire, sostenuta dal deciso rafforzamento dei ritmi produttivi in Cina e negli Stati Uniti.
Conseguentemente nel primo trimestre gli investimenti fissi lordi manterrebbero un profilo congiunturale debole (+0,2%) per poi accelerare nei due trimestri successivi (rispettivamente +1,5% e +1,9%), beneficiando dell’avvio dell’utilizzo dei fondi del programma Next Generation Eu e dell'accelerazione delle campagne di vaccinazione.
I consumi privati dovrebbero diminuire nel primo trimestre (-1,5%) a causa delle nuove misure di contenimento, ma sono attesi rimbalzare nel secondo e terzo trimestre (+1,8% e +2,9%, rispettivamente).
Inflazione verso un lieve rialzo
Nel primo trimestre, il tasso di inflazione tendenziale dovrebbe attestarsi al +1,1%. In base alle ipotesi tecniche che nell'orizzonte di previsione il prezzo del Brent rimanga al livello di 62 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro sia stabile a 1,21 la pressione sui prezzi dovrebbe aumentare leggermente a partire dal secondo trimestre legandosi alla ripresa della domanda e alla robusta crescita tendenziale dei prezzi del petrolio. Il tasso di crescita annuale dell'Ipca, l'indice armonizzato, accelererà all’1,8% nel secondo trimestre e al 2,1% in terzo.