AGI - “Al di là dell’emergenza, l’arrivo di nuovi virus in un mondo oramai globale fa sì che Italia e Europa debbano avere un’autosufficienza strategica". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti. Per Giorgetti, quello farmaceutico è un “settore che è stato abbandonato”, ma “deve essere ricreato, consapevoli delle forze dell’Italia e con una forte collaborazione tra pubblico e privato”.
Giorgetti si è poi soffermato sulla ricaduta della crisi pandemica sul settore industriale: "L'aiuto dello Stato sotto forma di prestito permette di traghettare al di là della pandemia e far sì che le libere forze del mercato, l'arrivo eventualmente di investimenti privati, diano la possibilità a queste aziende di operare non possiamo permetterci di farle soffocare", ha aggiunto Giorgetti.
A chi teme la norma inserita nel dl sostegni evidenzi il rischio di una presenza troppo invasiva nell'economia del pubblico, il ministro risponde che "il rischio c'è, potrei dire no, ma il rischio c'è ma dobbiamo contestualizzare la situazione. In questo momento in alcune situazioni il mercato non ce la fa. L'obiettivo della norma che abbiamo inserito nel dl sostegni è creare un ponte finanziario per quelle situazioni di imprese grandi, sulle pmi il fondo di garanzia già interveniva, abbiamo realizzato che c'è un buco nella normativa".
Giorgetti si dice convinto che "abbiamo bisogno di imprenditori. C’è un futuro economico e di sviluppo se ci sono persone che credono in progetto imprenditoriale e investono in questo. Senza imprenditori non c’è futuro economico". Il ministro si è poi soffermato sulla rete unica: "Le polemiche innescate le trovo teleguidate dai soggetti in campo".
Sul piano banda larga per l'intero Paese "siamo già in ritardo, massimo in qualche settimana, prima di Pasqua chiarezza deve essere fatta", ha rimarcato prima di passare al capitolo Taranto spiegando che il governo italiano ha chiesto un atteggiamento collaborativo ad ArcelorMittal sulla vicenda Ilva, e ci sono “elementi di ragionevole fiducia” nella disponibilità dell’azienda.
"Oggi ho avuto un confronto con il ministro Franco a Palazzo Chigi. È una vicenda molto complessa e vanno valutati molti aspetti, come quello giudiziario che rischia a metà di maggio di stabilire di fatto la chiusura dell’impianto”, ha detto Giorgetti annunciando: "Abbiamo valutato l’opportunità dell’ingresso di Invitalia nel capitale, ma abbiamo anche scritto una lettera ad Arcelormittal chiedendo di avere un atteggiamento collaborativo”, ha aggiunto: “Ci sono elementi di ragionevole fiducia nella disponibilità di Arcelormittal. Invitalia ha intenzione di versare il capitale previsto, però c'è una complicazione che al momento della sottoscrizione del contratto non c'era".