AGI - Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sono più gli italiani che hanno acquistato l’abbonamento di una pay tv (23% del campione intervistato) di quelli che si sono dotati di un PC (15%): ormai c’è almeno una televisione a pagamento in ogni famiglia (1,4). I dati dell’Osservatorio mensile Findomestic di marzo, realizzato dalla società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas in collaborazione con Eumetra evidenziano come oltre 6 italiani su 10 (65%) hanno acquistato almeno un dispositivo tecnologico nell'ultimo anno: più di coloro che hanno acquistato una pay tv sono solo quelli che hanno investito in un nuovo smartphone (27%), il 're' incontrastato delle dotazioni tecnologiche nel nostro Paese con una media di quasi 3 apparecchi per famiglia.
La voglia di 'evadere' dalla routine domestica e di regalarsi un po' di intrattenimento a casa alternativo a quello negato fuori (teatri, cinema, concerti, stadio ecc) si esprime anche nel 13% di chi dice di aver acquistato nell’ultimo anno una smart TV e nel 9% di chi afferma di aver comprato uno smart speaker. Più di tre intervistati su 10 erano già tecnologicamente pronti per affrontare la pandemia e non hanno speso in elettronica.
Ma il re è lo smartphone
Se il 43% del campione interpellato possiede in famiglia 3 o più smartphone, il 45% risulta invece sprovvisto di una connessione veloce (adsl o fibra). Ogni famiglia ha mediamente un pc (1,6 in media), una Smart TV (1,1), un tablet (1,0) e una stampante (1,0). Ma se il 7% degli intervistati dichiara di avere 3 o più smart tv connesse alla rete di casa, uno su quattro (26%) non ce l’ha ancora. Quadro simile per i tablet: il 7% ne ha 3 o più, il 30% neanche uno. Sempre più diffusi gli smart speaker (0,6 di media a famiglia), strumento di svago e distrazione a costi accessibili per chi è costretto a restare a casa. Più alta la quota media dei monitor (0,9 a famiglia): in tempi di lavoro e didattica da casa il 63% può contare su almeno uno di questi dispositivi.
Per dad e smartworking mancano spesso strumenti e comodità
Dall’inizio della pandemia il 70% del campione ha vissuto in famiglia l’esperienza dello smartworking e della didattica a distanza, il 44% la sta vivendo ancora adesso. Dopo un anno di emergenza Covid-19 e "reclusione" domestica per l’81% manca qualcosa che consenta di lavorare e studiare da casa in maniera confortevole: si avverte specialmente la mancanza di un angolo dedicato come uno studio (36%) o di una sedia ergonomica (34%).
La velocità della connessione è fondamentale in questo contesto, ma rappresenta un problema per il 29% di chi ha lavorato o studiato da casa così come la mancanza di una scrivania (18%) o addirittura di un PC (16%). Chi a casa è alle prese con smartworking o dad mette in cima alla lista della spesa per i prossimi mesi una seduta più comoda (il 15% ha intenzione di acquistarne una) e una connessione veloce (la prossima spesa per il 12% degli intervistati). Al terzo posto (8%) si pensa alla realizzazione di un piccolo studio o di uno spazio dedicato al lavoro con mobili adatti.
Le zone gialle di febbraio avevano fatto 'respirare' i negozi
Da dicembre a oggi, complici le zone gialle delle scorse settimane, i negozi recuperano 4 punti percentuali nell’indice delle preferenze dei consumatori: sale al 49% (+4 punti percentuali in 3 mesi) la quota di chi preferisce il punto vendita fisico mentre si riduce al 51% quella di chi mette al primo posto l’e-commerce. Non a caso chi oggi dichiara di acquistare su Internet di più rispetto al pre Covid passa dal 44% di novembre 2020 al 33% di fine febbraio 2021.
Sul fronte consumi ci sono segnali di ottimismo: diminuiscono dal 53 al 47% gli intervistati che dichiarano di spendere meno rispetto alla fase pre-Covid: il 21% stringe i cordoni della borsa solo per una questione di prudenza e cautela in tempi di incertezza, il 6% per risparmiare, il 4% perché ha meno occasioni per spendere mentre il 16% è costretto a tagliare le spese perché la situazione economica è peggiorata. Salgono di 6 punti percentuali al 46% coloro che spendono come prima mentre un 7-8% del campione dichiara di spendere pure più di prima.
Troppa incertezza per programmare le vacanze estive.
Con il 51% di intervistati convinti che ci trascineremo l’emergenza sanitaria fino alla fine dell’anno e il 29% che pensa che ci dovremo convivere anche oltre, il 67% degli intervistati dell’Osservatorio Findomestic aspetta di vedere cosa
succederà nei prossimi mesi e non sa ancora se d’estate si concederà una vacanza. Il resto del campione si divide tra i più ottimisti che hanno addirittura già deciso o prenotato una vacanza estiva (16%) e il 17% che esclude, ad oggi, l’ipotesi di un viaggio.
In lieve calo la propensione al credito al consumo
A fine febbraio 2021 il 45% degli intervistati si è detto propenso all’idea di acquistare un bene a rate (era il 51% a fine gennaio). Tra questi la soluzione prediletta resta quella del finanziamento
sul punto vendita (55%). Cresce la scelta del prestito personale, passata dal 31% al 34% negli ultimi 30 giorni. E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il pagamento rateale si sceglie più per convenienza e per
approfittare di promozioni (43%), come un tasso zero, piuttosto che per necessità (36%). Il 27%, invece, ricorre al credito al consumo per non intaccare il risparmio e il 20% semplicemente perché lo ritiene come uno strumento comodo di pagamento.
Incentivi e bella stagione spingono le intenzioni d’acquisto.
Tra gennaio e febbraio 2021 la propensione all’acquisto degli italiani è salita mediamente del 5% con la spinta più consistente proveniente dal settore dell’efficienza energetica che beneficia dell’eco-bonus governativo al 110%: +29,7% per le intenzioni d’acquisto di impianti solari termici, +23,3% per stufe e caldaie e + 19,4% per gli impianti fotovoltaici. La bella stagione, gli incentivi e la prospettiva di nuovi lockdown alimentano le intenzioni di ristrutturare casa (+9,8%) magari anche cimentandosi con il fai-da te (+6,8%).
Ne beneficia il settore dell’arredo (+ 18,8%). In crescita pure infissi e serramenti: +10,8% nell’ultimo mese. Con gli incentivi governativi l’auto nuova non perde terreno (intenzioni d’acquisto a +5,4%) contrariamente all’usato (-12,4%) e, con la primavera in arrivo, torna in positivo il segmento moto e scooter (+1,5% rispetto a gennaio). In positivo anche attrezzature sportive e e-Bike (+2,8%), Tv e Hi-fi (+2,5%) e viaggi (+1,9%) tra speranza e illusione. Male, invece, PC e accessori (-21,6%) e tablet/e-book (-2,4%). Gli italiani si sono già sufficientemente attrezzati con le dotazioni tecnologiche necessarie per affrontare scuola e lavoro a distanza e per ora non pensano di acquistarne
nuove. In negativo anche la propensione all’acquisto di elettrodomestici grandi (-3%).