AGI - La nuova Alitalia partirà a giugno/luglio in modo da poter intercettare la domanda estiva ma dovrà essere molto più leggera perché se troppo pesante resterà a terra. "L'obiettivo della partenza della newco Ita - ha spiegato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti in audizione in Commissione Trasporti della Camera - è entro giugno-luglio. Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. Ho sottolineato questo aspetto anche al commissario Vestager. È nostro interesse che Ita parta il prima possibile. Siamo già in ritardo, Ita doveva essere operativa già ad aprile".
"Per quanto riguarda l’amministrazione straordinaria - ha aggiunto Giorgetti - l'obiettivo è assicurare che non ci siano tensioni per i pagamenti obbligatori per legge (cassa integrazione ecc). Sono piuttosto sicuro che l'interlocuzione con l'Ue ci permetterà di fare questo senza ricorrere a prestiti ponte che non sono la strada da seguire”.
Per il piano una revisione profonda
Il nuovo piano industriale della newco Ita dovrà prevedere una compagnia più snella. "Il piano approvato dal Cda Ita ha subito e sta subendo un processo di revisione profonda alla luce delle negoziazioni in corso, in particolare con la commissaria Vestager. Nel frattempo l’amministrazione straordinaria ha ancora in essere un bando costruito in maniera diversa rispetto alla situazione attuale", ha evidenziato Giorgetti. "Le caratteristiche del Piano industriale si devono basare su discontinuità, sostenibilità economica, orientamento del mercato. Tutto ciò significa: che per volare Ita non può essere troppo pesante, se è troppo pesante non vola", ha evidenziato Giorgetti.
La newco dovrà avere un equilibrio finanziario
“La parola d’ordine è discontinuità, orientamento al mercato e sostenibilità economica - ha proseguito il ministro -. In particolare il Piano recepisce una graduale crescita di strutture operative, staff, rotte, flotta. Focalizzazione su due centri Fiumicino e Linate, graduale rinnovo della flotta, forte digitalizzazione e alleanza strategica per accelerare la crescita e rafforzare la competitività sui mercati internazionali". "Serve una forte discontinuità. Lo stato farà la sua parte ma la compagnia deve poi essere in grado di sostenersi da sola. Non è possibile immaginare un contributo statale. Noi stiamo negoziando duro ma anche il governo condivide con l’Ue che la newco abbia un suo equilibrio economico aziendale", evidenzia il ministro.
Il governo al lavoro per limitare impatto sociale
Inevitabile l'impatto sociale del nuovo piano che il governo lavorerà per attenuarlo. “Il piano deve avere il parere del Parlamento. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato. Il tema fondamentale è la discontinuità, la newco non deve essere parente con Alitalia", ha rimarcato Giorgetti. "Questo - ha proseguito - avrà ripercussioni anche di carattere sociale che stiamo valutando anche con ministro del Lavoro. Servono strumenti per chi non potrà essere accolto a bordo della newco”.
Handling e manutenzione saranno messe a gara
Su “handling e manutenzione credo si andrà verso le gare aperte. Possiamo immaginare qualche formula semplificata - anche per questo è stato ampliato il numero dell’amministrazione straordinaria Alitalia - ma non è affatto semplice”, ha sottolineato il ministro.
Via libera a 55 milioni di ristori
Intanto arriva dall'Ue il via libera ai ristori. “Ieri la commissaria Vestager mi ha garantito che i ristori saranno dati per un importo pari a 55 milioni circa. Si tratta dell’istanza presentata in data 15/03 dall’amministrazione straordinaria (composta dai tre commissari) al Mise integrata per i danni subito nel mese di dicembre 2020", ha annunciato Giorgetti.
"Il governo ci crede e mette 3 miliardi di euro per avere una compagnia aerea che garantisca l’accessibilità dell’Italia al cargo business e alla sua vocazione al turismo. Questa scelta è dettata dalla certezza del governo di fare la cosa giusta e crede nel progetto", ha concluso.