La Bce lascia tassi e programma Pepp invariati ma, nel secondo trimestre dell'anno, accelererà "significativamente" gli acquisti di titoli tramite il programma di emergenza pandemico per contrastare "l'irripidimento" della curva dei rendimenti. Una decisione gradita ai mercati, che brindano e spingono lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi giù fino a 93,5 punti, con il tasso dei Buoni italiani in calo allo 0,574%. La scelta, ha riferito la presidente dell'Eurotower, Christine Lagarde, è stata votata "all'unanimità". Il pericolo da evitare è che le tensioni sui bond possano "tradursi in un prematuro inasprimento delle condizioni di finanziamento in tutti i settori dell'economia", affondando le speranze di ripresa.
D'altronde l'inflazione non è un problema, sebbene "in rialzo negli ultimi mesi". Un surriscaldamento, però, dovuto soltanto "a fattori transitori e ai maggiori costi dell'energia". A confermarlo sono anche le nuove stime della Bce. Secondo i tecnici dell'Eurotower, l'indice del costo della vita nell'Eurozona salirà dell'1,5% nel 2021, dell'1,2% nel 2022 e dell'1,4% nel 2023. Forse quest'anno si potrebbe toccare anche il 2% per "ragioni tecniche e temporanee". Ciò che conta, però, ha affermato Lagarde, "è guardare alle prospettive di medio termine", che restano "ben lontane" dall'obiettivo della Bce di un'inflazione vicina ma inferiore al 2%.
La volontà della Bce non è comunque controllare la curva dei tassi. "Non abbiamo un rendimento di riferimento ma vogliamo mantenere condizioni di finanziamento favorevoli", ha spiegato la presidente. E, in ogni caso, l'Eurotower "non monitora l'andamento degli acquisti tramite il Pepp su base settimanale". La regola "è la flessibilità negli acquisti mensili sulla base della decisione trimestrale presa dal consiglio direttivo". Anche per questo non bisogna attendersi "un marcato incremento degli acquisti già da lunedì", ha rilevato Lagarde, che ha anche precisato di "non avere un numero in mente" sull'entità dell'accelerazione.
Sul fronte macroeconomico la Bce si attende che, dopo il calo del 5,7% segnato negli ultimi tre mesi del 2020, il Pil dell'Eurozona risulti in calo anche nel primo trimestre di quest'anno. Le campagne di vaccinazione lasciano però sperare in una seconda metà dell'anno positiva e l'attività economica è attesa espandersi del 4% quest'anno, del 4,1% nel 2022 e del 2,1% nel 2023. Tutto questo al netto del pacchetto Biden da 1.900 miliardi di dollari approvato ieri dal Congresso Usa. "Crediamo che avrà un impatto, anche se non dobbiamo sovrastimarlo", sull'area dell'euro, ha detto Lagarde, "e lo vedremo tra tre mesi, quando metteremo a punto le nostre previsioni di giugno".