AGI - Come accaduto a gennaio e a febbraio, l'Opec+ decide di aspettare che la ripresa economica si rafforzi e che i piani di vaccinazione anti Covid si estendano a livello globale prima di aumentare la produzione di greggio sul mercato mondiale. "Bisogna agire con estrema cautela perché oggi l'unica cosa certa è l'incertezza", ha ammonito il ministro dell'energia dell'Arabia Saudita il principe Abdulaziz bin Salman nel corso della riunione dei 23 paesi produttori Opec e non Opec. "La situazione del mercato del petrolio è migliorata ma le prospettive di una ripresa della domanda rimangono incerte", ha aggiunto.
Insomma, tutti i paesi dell'Opec 'allargata' si guardano bene dal commettere l'errore clamoroso che fecero esattamente un anno fa. Era il 6 marzo 2020, da lì a pochi giorni il mondo si sarebbe fermato per la pandemia e all'Opec+ andò in scena la rottura delle trattative tra Russia e Arabia Saudita che portò alla cosiddetta 'guerra dei prezzi'. I due paesi cominciarono a inondare il mercato di greggio e le quotazioni, complice anche i lockdown in giro per il mondo, iniziarono a collassare con i future del Wti che andarono addirittura in negativo.
Oggi il mondo è diverso e anche le due super potenze dell'oro nero hanno imparato la lezione. Tanto che Riad, per dare il buon esempio, continuerà a tagliare, anche ad aprile, 1 milione di barili al giorno in modo volontario, così come Opec+ lascerà i livelli invariati. La mossa saudita è stata apprezzata dagli altri stati membri dell'organizzazione. "I ministri - si legge nel comunicato finale - hanno preso atto, con gratitudine, della significativa riduzione volontaria dell'offerta dell'Arabia Saudita che ha aiutato a sostenere la stabilità del mercato. I ministri hanno anche apprezzato il fatto che Riad abbia deciso di estendere i tagli di 1 mbd per il mese di aprile 2021, a dimostrazione della sua leadership e dell'approccio flessibile".
I tagli quindi continueranno ad essere anche ad aprile pari a circa 7 milioni di barili a cui va aggiunto il milione extra saudita. Il prossimo vertice si terrà il primo aprile. A essere parzialmente esentati sono Russia e Kazakistan "che saranno autorizzate ad aumentare la produzione rispettivamente di 130.000 e 20.000 barili al giorno, per motivi di consumo stagionali".
I prezzi sono schizzati al rialzo con il Wti che guadagna il 5% a 64,39 dollari al barile e il Brent che sale del 4,8% a 67,16 dollari.