AGI - Gli Stati Uniti spianano la strada all'accordo globale sulla digital tax che la presidenza italiana del G20 punta a raggiungere entro la metà del 2021. La posizione assunta dalla nuova amministrazione di Joe Biden nel corso della prima riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 sotto la guida dell’Italia, segna un punto di svolta nei negoziati in sede Ocse.
Gli Stati Uniti rinunciano al 'porto sicuro'
Gli Stati Uniti hanno ritirato l’opposizione all'idea di introdurre una regolamentazione sulla tassazione per i giganti del web come Google, Amazon e Facebook rinunciando alla clausola del 'safe harbor', il cosiddetto porto sicuro.
"Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti (Janet) Yellen ha annunciato il ritiro della proposta di 'porto sicuro' (degli Stati Uniti). E' stata accolta con favore, è certamente un segnale positivo", ha riferito un funzionario al termine del summit. I colloqui multilaterali per riformare la tassazione in sede Ocse si erano bloccati dopo che l'ex segretario al Tesoro Usa, Steven Mnuchin, aveva insistito sulla controversa misura alla fine del 2019.
Esperti fiscali e funzionari finanziari di tutto il mondo avevano avvertito che la proposta degli Stati Uniti avrebbe potuto consentire a grandi aziende statunitensi come Amazon, Alphabet's Google e Facebook di rinunciare a quanto concordato a livello internazionale.
L'obiettivo è un accordo a luglio
L'obiettivo, ha annunciato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, nel corso della conferenza stampa al fianco del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, “è quello di arrivare a un accordo a luglio” tenendo presente che c’è “ora una notevole convergenza tra i Paesi sul fatto che un accordo è molto importante". La riforma della tassazione internazionale, ha sottolineato Franco, "è un compito urgente perché affrontiamo delle sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione dell'economia e il G20 porterà avanti il lavoro compiuto per raggiungere una soluzione globale e basata sul consenso entro la metà del 2021”.
Il titolare dell’Economia ha spiegato che anche sul delicato tema della tassazione minima delle multinazionali si sono fatti passi avanti anche se non sarà un’impresa facile. “Molti Paesi si sono detti a favore di una soluzione globale ma il diavolo sta nei dettagli e passare da un accordo sulle linee guida a uno dettagliato con i tanti aspetti piccoli e grandi da definire non sarà una passeggiata, e la soluzione non facilissima", ha osservato Franco.
"Si discute della tassazione delle multinazionali, alcune di queste sono anche aziende digitali che operano sul web, trovata una soluzione su questo si porrà poi il problema di come calarla sulle imprese del web", ha aggiunto sottolineando che "gli interventi unilaterali non sono ottimali e l'idea è di arrivare a una soluzione globale sulla quale stanno lavorando anche l'Ocse e il Fondo monetario internazionale, speriamo si trovi entro la metà di quest'anno", ha aggiunto Franco.
Nel comunicato diffuso dalla presidenza italiana al termine del summit, si sottolinea che sul tema della tassazione internazionale, "i ministri e i governatori si sono concentrati sul bisogno urgente di riformare l’attuale sistema, per meglio rispondere alle sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione dell’economia” si assicura che “il G20 si impegnerà per raggiungere un consenso su questo tema entro la metà del 2021”. I ministri e i governatori del G20 hanno discusso anche "i vantaggi di azioni coordinate e di una rafforzata cooperazione, concordando di evitare premature interruzioni delle misure di supporto economico" poiché, si legge nel comunicato, "nonostante l’avvio delle campagne di vaccinazione e l’evidenza di primi segnali di ripresa, permangono difficoltà sia da un punto di vista economico che sanitario".
Germania e Francia accolgono con favore l'apertura
L’apertura degli Stati Uniti sulla tassazione digitale è stata accolta con ampio favore dal ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz che ha descritto la mossa Usa come un importante passo avanti che potrebbe aprire la strada a un accordo più ampio. "La mia collega statunitense Janet Yellen ha detto oggi ai ministri delle finanze del G20 che gli Stati Uniti parteciperanno e che le nuove norme per una tassazione internazionale equa dovrebbe essere vincolanti per tutte le società", ha dichiarato Scholz al termine della riunione.
Sulla stessa linea il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, uno dei critici più espliciti della proposta del porto sicuro. “Raggiungere un accordo entro l'estate è a portata di mano, soprattutto ora che gli Stati Uniti hanno confermato che stanno abbandonando il principio del porto sicuro", ha detto Le Maire dopo l'incontro. In una lettera ai colleghi del G20 inviata alla vigilia del summit, Yellen aveva sottolineato l'impegno dell'amministrazione Biden per un approccio multilaterale sulla questione della tassazione globale e la necessità di "superare i disaccordi e trovare soluzioni praticabili in modo equo e giudizioso".