AGI - Amico e collaboratore di Draghi dai tempi di Bankitalia, e cioè da oltre 40 anni, al punto che i bene informati sostengono che sia lui il suo braccio destro, il nuovo ministro dell'Economia e delle Finanze, Daniele Franco, ha due priorità: il debito pubblico e la crescita. Al dicastero di via XX Settembre non è un debutto ma un ritorno. È stato infatti per sei anni il 'guardiano' dei conti pubblici: ruolo che si attribuisce al Ragioniere dello Stato, incarico che ha ricoperto dal maggio 2013 al maggio 2019.
Dal 1 gennaio 2020 è direttore generale della Banca d'Italia. Nato a Tricania, Belluno, il 7 giugno del 1953, Franco si è laureato prima in Scienze Politiche all'Università di Padova e poi ha proseguito i suoi studi in Gran Bretagna. A Palazzo Koch entra nel 1979, poi dal 1994 al 1997 è Consigliere Economico presso la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Commissione Europea.
Dal 1997 al 2007 torna in Bankitalia dove è direttore della Direzione Finanza Pubblica del Servizio Studi. Nel 2013 l'approdo al ministero dell'Economia. In occasione della giornata del Risparmio, lo scorso autunno, nel suo intervento aveva dettato la sua ricetta per la crescita, che passa attraverso la qualità dell'istruzione, la spesa nella ricerca, il superamento del gap tra il Sud e il Nord e uno snellimento delle procedure.