AGI - Nel mondo i 10 uomini più ricchi hanno visto la loro ricchezza aumentare di 540 miliardi di dollari dall'inizio della pandemia: "Si tratta di una somma che sarebbe più che sufficiente a pagare il vaccino per tutti gli abitanti del pianeta e ad assicurare che nessuno cada in povertà a causa del virus". Lo scrive l'organizzazione Oxfam, che oggi ha pubblicato un rapporto su 'Il virus della diseguaglianza', in occasione dell'apertura dei lavori del World Economic Forum di Davos.
La recessione è finita per i super-ricchi, si legge nel report. "Basti pensare che tra marzo e dicembre 2020 mentre la pandemia innescava la più grave crisi occupazionale degli ultimi 90 anni, lasciando centinaia di milioni di persone disoccupate o sottooccupate, il valore netto del patrimonio di Jeff Bezos è aumentato di 78,2 miliardi di dollari. In Italia da marzo la ricchezza di 36 miliardari italiani è aumentata di oltre 45,7 miliardi di euro: una somma che equivale a 7.570 euro per ognuno dei 6 milioni di italiani facenti parte del 10% più povero".
Le mille persone più ricche del mondo hanno recuperato in appena nove mesi tutte le perdite che avevano accumulato per l'emergenza Covid-19, mentre i più poveri per riprendersi dalle catastrofiche conseguenze economiche della pandemia potrebbero impiegare più di 10 anni.
Per la prima volta in un secolo, sostiene Oxfam, si potrebbe registrare un aumento della disuguaglianza economica in quasi tutti i paesi contemporaneamente. Un sondaggio globale svolto da Oxfam tra 295 economisti in 79 paesi - tra cui Jeffrey Sachs, Jayati Ghosh e Gabriel Zucman - rafforza tali previsioni, con l'87% degli intervistati che si aspetta "un aumento" o "un significativo aumento" della disuguaglianza di reddito nel proprio paese, a causa della pandemia. In assenza di un'azione adeguata e coerente da parte dei Governi, la Banca Mondiale prevede inoltre che entro il 2030 oltre mezzo miliardo di persone in più vivranno in povertà, con un reddito inferiore a 5,50 dollari al giorno.
"Il virus della disuguaglianza mostra come la pandemia abbia acuito le disuguaglianze economiche e sociali, razziali e di genere preesistenti: grazie a un sistema economico iniquo un'e'lite di miliardari ha continuato a accumulare ricchezza nel corso della più grave crisi dai tempi della Grande Depressione, mentre miliardi di persone sono state spinte sull'orlo della povertà", si legge in una nota.
Con la ripresa dei mercati azionari le fortune dei miliardari hanno raggiunto i massimi storici: a dicembre la loro ricchezza totale aveva raggiunto gli 11.950 miliardi di dollari, l'equivalente delle risorse stanziate da tutti i Paesi del G20 per rispondere agli effetti della pandemia.
"La ripresa per chi era in difficoltà già prima del Covid sarà dura e lunga", si legga ancora nel rapporto Oxfam. "Prima che il virus colpisse, la metà dei lavoratori nei Paesi piu' vulnerabili versava in condizione di povertà e i tre quarti della forza lavoro non godeva di alcuna forma di protezione sociale, come l'indennità di malattia e i sussidi di disoccupazione".
Le donne più colpite
Le donne, ancora una volta, le più colpite, scrive Oxfam nel rapporto. "A livello globale, le donne sono maggiormente impiegate proprio nei settori professionali più duramente colpiti dalla pandemia. Se il livello di occupazione tra uomini e donne fosse uguale in questi settori, 112 milioni di donne non correrebbero più il rischio di perdere il proprio lavoro e quindi il proprio reddito. Ciò è evidente in Medioriente e Africa del nord, dove le donne rappresentano solo il 20% della forza lavoro ma le perdite di posti di lavoro dovute al Covid-19, secondo le stime, incideranno sull'occupazione femminile per il 40%".
In generale, le donne rappresentano oltre il 70% della forza lavoro impiegata in professioni sanitarie o lavori sociali e di cura. Questo le espone a maggiori rischi in tempo di pandemia - sanitari ma anche collegati alla tutela del reddito. In Italia oggi un'infermiera dovrebbe lavorare 127 anni per guadagnare quanto un amministratore delegato di una grande azienda in un anno.
La pandemia uccide in modo diseguale
"I brasiliani di ascendenza africana hanno il 40% di probabilità in più di morire di Covid-19 rispetto alla popolazione bianca; negli Stati Uniti, 22.000 cittadini afroamericani e latino-americani sarebbero ancora vivi se il loro tasso di mortalità fosse stato uguale a quello dei bianchi".
"Potremmo assistere ad un aumento esponenziale delle disuguaglianze, come mai prima d'ora - ha detto Gabriela Bucher, direttrice di Oxfam International - Una distanza tanto profonda tra ricchi e poveri da rivelarsi più letale del virus stesso. Mentre un'elite di pochi miliardari ha tratto enormi profitti dalla pandemia, le piccole e medie attività stentano a resistere, e sempre più persone perdono il lavoro, finendo in povertà. Tra tutti sono le donne e le minoranze etniche a subire il peso maggiore della crisi. In molti paesi sono i primi a rischiare di soffrire la fame e ritrovarsi tagliati fuori dall'assistenza sanitaria".