AGI - Nei primi dieci mesi del 2020 il gettito derivante dalla lotta all'evasione fiscale è calato di tre miliardi di euro, un dato sul quale, precisa il ministero dell'Economia, influisce soprattutto la sospensione delle cartelle di pagamento decisa dal governo. Ma nello stesso periodo è crollato anche il gettito dell'Iva (-12,3 miliardi), mentre le entrate fiscali hanno segnato una riduzione di 22.462 milioni (-6,2%). Anche in questo caso, fa sapere il Mef, sul calo delle entrate pesano le misure adottate per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
Ma nella bozza del Recovery Plan, il governo sottolinea che il gettito fiscale nonostante la pandemia "anche nel 2020 ha superato le previsioni, grazie alle misure anti-evasione introdotte negli ultimi anni (compresa la fatturazione digitale elettronica)". E così ribadisce la priorità della riforma fiscale cui andranno i proventi derivanti da "una migliore conformità fiscale". Nella bozza, si legge inoltre che le maggiori entrate derivanti dal miglioramento della compliance fiscale saranno ottenute, specifica il testo, "anche da misure di incentivo e di modernizzazione che verranno rafforzate dall'avvio del piano 'Italia Cashless'".
Tornando invece ai dati dei primi 10 mesi, il calo più pesante si è registrato proprio sul fronte della lotta all'evasione fiscale. Il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti dalle attività di accertamento e controllo si è attestato a 6,8 miliardi (- 3,02 miliardi, un calo pari al 30,8%) di cui: 3 miliardi di euro (- 2,1 miliardi, -41,4%) sono affluiti dalle imposte dirette e 3,7 miliardi (-0,8 miliardi. -18,5%) dalle imposte indirette.
Su questo calo per il Mef hanno influito soprattutto le misure adottate nei vari decreti che dal "Cura Italia" in poi hanno sospeso i termini di versamento delle entrate tributarie e extratributarie derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione. Ma sul fronte fiscale si fa registrare anche il tracollo del gettito dell'imposta sul valore aggiunto: con il calo consistente dei consumi, anche il gettito dell'Iva infatti si riduce. Il Mef ha comunicato che nei primi 10 mesi dell'anno le imposte indirette sono ammontate a 143 miliardi con una diminuzione di 23,8 miliardi rispetto all'anno precedente (-14,3%).
Il notevole calo, spiegano dal ministero, è imputabile principalmente alla riduzione dell'Iva (-12,3 miliardi, pari ad un calo del 12%) e in particolare alla componente scambi interni (-9 miliardi, pari a -9,9%), per effetto del rinvio dei versamenti dell'Iva. Il gettito dell'Iva sulle importazioni invece registra nel periodo un calo pari a 3,3 miliardi (-28,3%). Più in generale, nel periodo gennaio-ottobre 2020 le entrate tributarie sono ammontate a 337,368 miliardi di euro, in calo del 6,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Nel comunicare il dato, il Mef ha spiegato inoltre che la variazione negativa riflette sia il peggioramento congiunturale sia le misure adottate dal governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria e, in particolare, quelle che hanno sospeso o hanno ridotto i versamenti di alcuni tributi per specifiche categorie di contribuenti. Il risultato dei primi dieci mesi del 2020 rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente presenta elementi di disomogeneità dovuti all'inclusione nei versamenti di quest'anno di quelli dei contribuenti Isa e "minimi o forfettari" che, nel 2019, avevano versato a scadenze differite per effetto della proroga dei versamenti.
Per questa ragione il confronto tra i due periodi, in particolare per le imposte autoliquidate Irpef, Ires e imposte sostitutive collegate all'autoliquidazione, risulta poco significativo. Nel mese di ottobre le entrate tributarie hanno registrato una variazione negativa di 1.135 milioni di euro (-3,2%) determinata dalle imposte dirette che hanno evidenziato un andamento negativo di 779 milioni di euro (-4,2%) per effetto dei versamenti di Irpef e Ires derivanti dall'autotassazione, mentre le imposte indirette segnano una diminuzione di 356 milioni di euro (-2,2%).