AGI - Con la pandemia cala l'utilizzo del contante, mentre sale la preferenza per i pagamenti digitali. è quanto emerge da uno studio della Bce condotto lo scorso luglio a integrazione dei dati 2019. "Quattro partecipanti su dieci - rileva l'istituto di Francoforte - hanno risposto che dall'inizio della pandemia hanno utilizzato il contante con minore frequenza". Tuttavia "l'impatto a lungo termine sulle abitudini di pagamento è ancora incerto" osserva la Bce.
Dallo studio emerge anche che le "preferenze auto-dichiarate dei consumatori per gli strumenti di pagamento contrastano con l'elevato utilizzo effettivo di contanti, poiché sembra esserci una preferenza per l'utilizzo di strumenti di pagamento senza contanti".
Più nel dettaglio "quasi la metà (49%) degli intervistati ha dichiarato di preferire l'utilizzo di carte o di altri strumenti di pagamento senza contanti (contro il 43% nel 2016), mentre il 27% ha dichiarato di preferire il contante (in calo dal 32% nel 2016), mentre il restante 24% si è detto indifferente. Alla domanda sull'importanza dei contanti, "il 55% degli intervistati ha dichiarato che è importante o molto importante per loro avere ancora la possibilità di pagare in contanti in futuro".
Secondo Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo "la libertà dei consumatori di scegliere il mezzo di pagamento riveste per noi la massima importanza. Pertanto, ci prefiggiamo di assicurare l'accettazione e l'accesso al contante in tutta l'area dell'euro, promuovendo al tempo stesso l'innovazione nei pagamenti digitali, anche nell'ambito delle nostre attività sull'eventuale emissione di un euro digitale".