AGI - Il Dow Jones che sfonda il muro dei 30 mila punti potrebbe essere solo l'inizio di una stagione felice per i mercati. La transizione politica in Usa all'insegna della distensione, l'arrivo dei vaccini per il Covid 19 e la possibilità di una ripresa a V per l'economia più grande del Pianeta stanno ridando slancio agli investitori. Gli analisti hanno così ritoccato le loro previsioni per quest'anno, e stimano che grazie soprattutto ai progressi fatti sulla strada per i vaccini, lo S&P 500 - l'indice borsistico a maggiore capitalizzazione di New York - possa salire del 9% da qui alla fine del 2021, recuperando così per il 65% i minimi di marzo, quando è scoppiata la pandemia.
Lo S&P 500 potrebbe a questo punto archiviare il 2021 a 3.900 punti e arrivare già alla fine di quest'anno a 3.600 come media: ipotesi assolutamente plausibile, visto che già ora tocca i 3.635 punti. Il merito del rinnovato ottimismo va appunto ascritto ai recenti annunci sui progressi fatti per quanto riguarda i vaccini sperimentali contro il Covid 19 che potrebbero essere ampiamente disponibili a partire dalla seconda metà dell'anno prossimo. Se fosse rispettato il timing, l'economia americana dovrebbe segnare un boom senza precedenti e Wall Street, di conseguenza, ne vedrebbe i frutti. C'è da considerare che ad oggi il Dow Jones ha impiegato meno di 4 anni per salire da 20.000 a 30.000 punti, molto meno dei quasi due decenni che furono necessari per spingere l'indice da 10.000 a 20.000. Per il passaggio da 29.000 a 30.000 sono serviti invece circa 10 mesi.
Impressionante anche il 'viaggio' del Nasdaq che aveva sorpassato quota 10.000 per la prima volta soltanto a giugno. I guadagni, per la maggior parte degli analisti, dovrebbero così tornare ai livelli pre-Covid già entro il prossimo anno, accompagnati dal brindisi e dall'euforia degli investitori. In linea generale, la tendenza delle previsioni è questa.
C'è come sempre chi è più ottimista come Jim Paulsen, chief investment strategist del Leuthold Group di Minneapolis, che stima come lo S&P 500 possa arrivare il prossimo anno a 4.100 punti. Oppure come gli esperti di Refinitiv, secondo cui i guadagni dello S&P 500 saliranno del 23% nel 2021 dopo essere scesi di oltre il 15% nel 2020.
Quanto al Dow Jones, che ieri ha sfondato il muro dei 30 mila punti, gli analisti ritengono che sia probabile a fine 2021 un riposizionamento a 32.500 punti, con un aumento del 10% circa rispetto alla chiusura di ieri. Alcuni però prevedono che i guadagni si estenderanno ben oltre il 2021, mentre altri dicono che tale momento di euforia potrebbe non durare a lungo. Jonathan Golub, chief US equity strategist del Credit Suisse Securities, si mantiene invece neutrale verso il 2021, anche se ritiene difficile contraddire la tendenza prevista sulla crescita delle vendite e dei margini.
Gli investitori sono comunque ottimisti dopo la vittoria del democratico Joe Biden alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti senza una "Blue Wave" dei Democratici all'inizio di questo mese, una sensazione che probabilmente si protrarrà se il Congresso, diviso, dovesse limitare i cambiamenti normativi e se le scelte del Gabinetto di Biden dovessero propendere favorevolmente al mercato. A questo vanno aggiunte le aspettative della Fed, la cui politica accomodante sul fronte dei tassi potrebbe rappresentare un'ulteriore spinta per le azioni nel corso del prossimo anno. Con i tassi ultra bassi, ne risentirebbero infatti in misura più che favorevole.
Il quadro rialzista viene confermato anche dalle stime di altri importanti istituti finanziari: JPMorgan stima che lo S&P 500 raggiunga i 4.500 punti entro la fine del 2021, Goldman Sachs vede a portata di mano un target di fine anno a 4.600, vale a dire il 28% in più rispetto alla chiusura di ieri. Un invito alla prudenza arriva invece da parte del responsabile della strategia azionaria istituzionale della banca d'investimento indipendente Stifel, Barry Bannister, secondo cui potremmo essere un po' troppo ottimisti riguardo al rialzo dello S&P 500, in quanto il mondo non è ancora fuori dall'incubo della pandemia.
"I rischi a breve termine includono una crescita più lenta e una curva dei rendimenti più piatta, nonché gli effetti dirompenti nel 2021 se il dollaro dovesse indebolirsi ancora", ha detto. E una curva dei rendimenti che si appiattisce indica in sostanza un clima di incertezza economica. Ma tutto sommato, gli esperti ritengono che i fondamentali dell'economia stanno migliorando notevolmente e le prospettive di un ulteriore miglioramento appaiono probabili: è questa la sintesi offerta da John Stoltzfus di Oppenheimer Asset Management alla Cnbc che giudica "giustificato" l'ottimismo di Wall Street dopo il record del Dow Jones.
Eppure lo stesso Stolftuz non brillava, nove mesi fa, di ottimismo: fu uno dei primi ad avvertire gli investitori dai rischi della pandemia per i mercati azionari. Ma ora, nota lo slancio che domina il mercato. E ritiene che questo impedirà che qualsiasi presa di profitto a breve termine possa sfuggire di mano, anche se il ballottaggio del 5 gennaio del Senato della Georgia porterà ad un governo federale unificato. "A quel punto, si potrebbe assistere a un ripiegamento" dell'andamento, facilmente recuperabile però "con la politica fiscale".