Il settore delle ristorazione "è devastato, la situazione realmente drammatica: la perdita è stimata in 33 miliardi, con un crollo del 35% del fatturato, con 60 mila imprese a rischio e con oltre 300 mila posti di lavoro a rischio. Lo ha detto Roberto Calugi direttore di Fipe Confcommercio, nel corso dell'audizione alla Commissione Attività produttive della Camera sulla legge di Bilancio. "Ogni giorno - ha detto Calugi - sono a contatto con la disperazione degli operatori del settore".
La Fipe ha chiesto tra le varie cose un intervento sui canoni di locazione. "Gli operatori in moltissimi casi non hanno più i soldi per pagare gli affitti: abbiamo due scelte, o riempiamo i tribunali di contenziosi, cosa che sta già avvenendo, o troviamo delle normative che, a basso costo per lo Stato, permettono di arrivare a nuovi accordi almeno fino a quando ci sarà lo stato di crisi, tra locatori e locatari. Noi proponiamo che si adottino forme di cedolare secca che favoriscano le rinegoziazione tra proprietari e gestori".
"Siamo consapevoli - ha proseguito - che il settore per lungo tempo non sarà lo stesso, che ci saranno delle conseguenze strutturali: per questo abbiamo apprezzato l'articolo 71 che prevede l'indennizzo per la cessazione di attività commerciale ma ci chiediamo se non sia necessario rimettere mano alla normativa sulla crisi d'impresa per separare la vita dell'impresa dalla vita dell'imprenditore, perché il rischio è che salteranno tante imprese e quegli imprenditori che non hanno colpa, si troveranno con una croce sulle spalle e non saranno più in grado di ridare vita a nuove imprese. Per questo - ha concluso - chiediamo un fondo per accompagnare le imprese che usciranno dal mercato".