AGI - Stop alle tasse per almeno 5 miliardi. Il quarto decreto Ristori che il governo è pronto a varare la prossima settimana, subito dopo il via libero al nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi, conterrà il rinvio delle nuove scadenze fiscali per i settori più colpiti dall’emergenza Covid da qui alla fine dell'anno. Lo stop dovrebbe riguardare le imprese fino a 50 milioni di fatturato con perdite di almeno il 33 per cento ma è ancora da decidere ancora se varrà per le attività danneggiate in tutta Italia o solo quelle nelle regioni rosse.
I mancati incassi dovrebbero aggirarsi intorno ai 4-5 miliardi, ai quali si aggiungerebbe un altro miliardo legato alla proroga dei pagamenti legati alla rottamazione delle cartelle e al saldo e stralcio.
Rinvio acconti Irpef, Irap e Ires di fine novembre
Dovrebbe essere previsto il rinvio degli acconti Irpef, Irap e Ires di fine novembre a carico delle imprese fino a 50 milioni di fatturato con perdite di almeno il 33 per cento. Il calcolo delle perdite dovrebbe essere basato sul confronto fra il primo semestre 2020 e lo stesso periodo del 2019.
Stop contributi, ritenute e acconto Iva di dicembre
In arrivo anche uno stop ai contributi previdenziali e alle ritenute fiscali dei dipendenti di metà dicembre e l’acconto Iva del 27 dicembre. Per i versamenti di dicembre il calcolo delle perdite potrebbe essere basato sul confronto tra novembre 2020 e lo stesso mese dell’anno scorso.
Proroga rate rottamazione cartelle e saldo e stralcio
Dovrebbe arrivare anche la proroga delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, che altrimenti ripartirebbero il 10 dicembre. Si tratta della possibilità di estinguere i debiti contenuti nelle cartelle di pagamento, versando le somme dovute senza corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora. Il decreto Rilancio ha consentito una maggiore flessibilità nei pagamenti delle rate in scadenza nel 2020. In particolare, per i contribuenti che sono in regola con il pagamento delle rate scadute nel 2019 prevede che il mancato, insufficiente o tardivo pagamento alle scadenze delle rate da corrispondere nel 2020, non determina la perdita dei benefici delle misure agevolate se il debitore effettuerà comunque il versamento integrale delle somme entro il 10 dicembre 2020.