AGI - Primi nove mesi in rosso per Atlantia che ha registrato una perdita di 718 milioni di euro, rispetto a un utile di 1,038 miliardi euro rilevato nei primi nove mesi del 2019. Nello stesso periodo i ricavi operativi ammontano a 6,223 miliardi di euro, in diminuzione del 29% e cioè di 2,597 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019 (-26% su base omogenea).
Non probabile rischio revoca concessione
Sul fronte Autostrade, la controllante ha spiegato di ritenere "ragionevolmente probabile la conclusione di un accordo con il Governo italiano" sul riassetto di Aspi. Allo stesso tempo ha giudicato "ragionevolmente non probabile il rischio di esercizio della revoca della concessione di Autostrade per l’Italia". Per Atlantia inoltre non è probabile "il manifestarsi dei rischi di liquidità e finanziari di Autostrade per l’Italia e di Atlantia per i 12 mesi successivi dall’approvazione dell’informativa finanziaria al 30 settembre 2020, pur in presenza di un peggioramento delle stime sul traffico relative al riacutizzarsi della pandemia da Covid-19, tenuto conto altresì dell’accordo raggiunto da Atlantia con Partners Group A.G. per la cessione del 49% della controllata Telepass spa (1,056 miliardi di euro), nonché del pagamento del saldo dividendi 2019 da parte di Abertis HoldCo a beneficio di Atlantia (216 milioni di euro)".
Traffico autostradale -26,6%
Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 2,768 miliardi di euro, in diminuzione del 51% e cioè di 2,930 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2019(-45% su base omogenea). "I risultati dei primi nove mesi del 2020 - spiega la holding guidata da Carlo Bertazzo - risentono dell’impatto del Covid-19 sui volumi di traffico delle concessionarie del Gruppo e recepiscono inoltre gli impegni assunti da Autostrade per l’Italia come da ultima proposta transattiva formulata al Governo, pari a 3,4 miliardi di euro, che includono i 700 milioni di euro incrementali recepiti a partire dalla Relazione finanziaria semestrale 2020 rispetto ai 2,7 miliardi di euro inclusi nella Relazione finanziaria annuale 2019".
Il cash flow operativo è stato pari a 1,892 miliardi euro, in diminuzione del 52% e cioè di 2,082 miliardi di euro (-46% su base omogenea) rispetto ai primi nove mesi del 2019. Gli investimenti sono stati complessivamente pari a 970 milioni di euro, in diminuzione di 250 milioni di euro (- 20%) rispetto ai primi nove mesi del 201. L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2020 è stato pari a 38,483 miliardi di euro, in aumento di 1,761 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019, essenzialmente per gli effetti connessi all’acquisizione effettuata da Abertis del gruppo messicano Rco (complessivamente pari a 3,172 miliardi di euro).
Nei primi 9 mesi il traffico autostradale è calato del 26,6% in Italia, del 30,9% in Spagna, del 23,2% in Francia, del 34,7% in Cile, del 11,8% in Brasile, del 14,6% in Messico. Il traffico aeroportuale è sceso del 73,5% a Aeroporti di Roma e del 66,3% a Aéroports de la Côte d’Azur. A questo proposito Autostrade precisa che "la significativa riduzione dei volumi di traffico sulle infrastrutture autostradali e aeroportuali in concessione al Gruppo" è conseguenza delle "restrizioni normative alla mobilità adottate da numerosi governi, a seguito dell’espansione a livello globale della pandemia da Covid-19".
Sempre il cda della holding ha deciso provvedimenti e azioni legali verso dipendenti ed ex dipendenti nell'ambito dell'indagine sulle barriere fonoassorbenti "Integautos" installate sulla rete autostradale esirmando allo stesso tempo "profondo sconcerto e totale riprovazione per i comportamenti e le affermazioni emerse nell'ordinanza di misure cautelari di alcuni dipendenti di Aspi e Spea - di cui alcuni in posizioni rilevanti ancorche' da tempo non piu' in servizio - emessa dal Gip di Genova lo scorso 11 novembre, nell'ambito dell'indagine sulle barriere fonoassorbenti "Integautos" installate sulla rete autostradale".
Con riferimento all'accordo di risoluzione consensuale con l'Ing. Giovanni Castellucci, stipulato il 17 settembre 2019, il Consiglio di amministrazione di Atlantia ha deciso "di sospendere il pagamento di qualsiasi residuo importo previsto nel predetto accordo e, riservata ogni ulteriore azione, ha deliberato di richiedere la restituzione di quanto gia' pagato, da ultimo a seguito dell'ordinanza del 14 ottobre scorso del Giudice del Lavoro di Roma che ha respinto il ricorso della societa' finalizzato alla sospensione del pagamento della seconda rata, deliberata dal Consiglio del 13 dicembre 2019".