AGI - Oltre 6 imprese su 10 (61%) registrano una riduzione importante dell'attività e della clientela a causa dell'emergenza coronavirus con le necessarie misure anti contagio, la frenata dell'economia e l'incertezza crescente sul futuro. È quanto emerge da una indagine dell'Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione nazionale di imprese in vista delle nuove disposizioni anti Covid.
Nel 64% dei casi - sottolinea l'analisi - il taglio delle commesse e degli incarichi ha riguardato clienti storici e consolidati, il 7% coinvolge i rapporti con i mercati esteri e il 29% altre situazioni come l'apertura di nuovi rapporti con il settore dei servizi, della scuola e della logistica che - spiega Uecoop - fanno registrare un balzo del clima di incertezza per il futuro legata all'espandersi della pandemia.
La situazione non predispone le aziende a un approccio positivo riguardo i prossimi mesi tanto che più di 4 su 10 (44%) pensano che ci vorrà almeno un anno per rivedere una crescita reale dell'economia e dei posti di lavoro persi nel 2020 e quelli a rischio nel 2021 quando finirà la cassa integrazione con il blocco dei licenziamenti.
L'evolversi della situazione - sottolinea Uecoop - sta mettendo a dura prova la resilienza delle imprese cooperative con la necessità di garantire il posto a oltre un milione di persone dall'agroalimentare alla scuola, dalle costruzioni alla logistica, dal commercio all'informatica, dall'assistenza sociale ai servizi di sicurezza e vigilanza. Siamo di fronte a uno scenario totalmente nuovo che costringe a pianificare l'attività di settimana in settimana mentre prima si ragionava in termini di trimestri e semestri - conclude Uecoop - con situazioni molto diversificate che nella guerra al virus vanno dall'adozione di nuove misure di sicurezza alla difesa dei posti di lavoro e delle attività.